Intorno alla figura di Federico II di Svevia circolano tantissime storie e leggende, molte delle quali riguardano le sue amanti. Isabella d’Inghilterra fu l’infelice principessa britannica che morì a Foggia, ma non più fortunata fu Bianca Lancia.
Bianca apparteneva alla nobile famiglia dei Lancia da parte di madre; forse era figlia di Bonifacio I d’Agliano conte di Agliano e di una Bianca Lancia (figlia del marchese piemontese Manfredi I Lancia).
Secondo alcuni autori i Lancia e i d’Agliano, nobili famiglie ghibelline del Piemonte si sarebbero trasferiti nel Regno di Sicilia al seguito della corte sveva in cerca di fortuna. Alcuni ritengono che Federico e Bianca possono essersi incontrati a Lagopesole o a Brolo nei pressi di Messina. Per altri autori pare che Federico abbia incontrato Bianca ad Agliano nel corso di un giro di ricognizione delle città imperiali del nord della penisola. L’imperatore, invaghitosi della bella ragazza volle portarla con sé al seguito dello zio di lei, Manfredi, marchese di Monferrato. Quindi le famiglie Lancia e d’Agliano si sarebbero trasferite al sud dopo l’incontro tra i due.
Bianca Lancia a soli quindici anni divenne “la sposa bambina” dell’imperatore svevo e fu l’unica donna che riuscì a conquistare veramente il cuore del Puer Apuliae.
I due si conobbero tra 1225 e 1230, fu subito un colpo di fulmine. E’ stata l’ultima moglie dell’imperatore Federico II di Svevia e dalla loro unione nacquero tre figli, tra cui Manfredi, fondatore della città di Manfredonia.
La figura di Bianca è legata alla cittadina garganica di Monte Sant’Angelo. Quando si pensa alla perla bianca del Gargano si pensa, quasi sempre esclusivamente, al caratteristico santuario dedicato all’Arcangelo Michele, ma in questo caso la nostra attenzione si sposterà sul Castello.
L’antica fortezza è avvolta dal mistero e dalle leggende, che la rendono un luogo molto suggestivo. Si dice infatti che tra le sue mura vaghi il malinconico fantasma della nobildonna amante dell’imperatore svevo, a lungo reclusa nella rocca garganica per l’esagerata gelosia dell’amato.
Si racconta che la contessa si sia gettata dal torrione a causa dello straziante dolore dovuto alla continua lontananza, fisica e sentimentale, dell’imperatore. Così sembrerebbe che nelle notti invernali, una dama dall’abito bianco appaia tra le rocce della fortezza.
N. Di Rodi- S. Sarnataro