di Simone Crapanzano – La data del 1° maggio come festa del lavoro è stata scelta per ricordare la tragedia della rivolta avvenuta a Chicago nel 1886. Nei primi giorni di maggio di quell’anno nella città si erano susseguite proteste e scioperi dei lavoratori, che avevano come obiettivo quello di ridurre l’orario di lavoro a 8 ore al giorno, infatti all’epoca si arrivava addirittura a 16 ore di lavoro al giorno.
Dall’altra parte del mondo,nel nostro paese, appena si diffuse la notizia dei fatti di Chicago, il popolo livornese si rivoltò prima contro le navi statunitensi ancorate nel porto, e poi contro la Questura della cittadina portuale, dove si diceva che si fosse rifugiato il console degli Stati Uniti. Soltanto dopo decenni di battaglie operaie e lotte sindacali, le otto ore lavorative verranno dichiarate legali soltanto con il primo statuto, approvato con il Regio decreto legge n. 692 del 1923.
In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo.
Tra le prime documentazioni filmate della festa in Italia, il produttore cinematografico Cataldo Balducci presenta il documentario “Grandiosa manifestazione per il primo maggio 1913” ad Andria che riprende la festa in sette quadri.
Durante il ventennio fascista, la celebrazione fu anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il Natale di Roma, divenendo per la prima volta giorno festivo. Fu poi riportata al primo maggio dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945, mantenendo lo status di giorno festivo. Nel 1947 la ricorrenza venne funestata a Portella della Ginestra, Palermo, quando si suppone che la banda di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici e ferendone una cinquantina.
Dal 1990 i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con il comune di Roma, organizzano un grande concerto in piazza S. Giovanni, che quest’anno, rigorosamente senza pubblico, si potrà vedere su Rai 3 e su RaiPlay. Uno speciale “ Musica per l’Italia – Lavoro in sicurezza : per costruire il futuro”.
L’emergenza Covid-19 non cancella, infatti, la festa del 1° maggio. Sarà un primo maggio diverso da tutti gli altri : non ci saranno le piazze gremite di gente e i giardini colorati a festa, ma non possiamo rinunciare a rendere il Primo Maggio un giorno speciale.