//#MajoranaDecameron#3^C- L’amore in Catullo e Lucrezio

#MajoranaDecameron#3^C- L’amore in Catullo e Lucrezio

di | 2020-04-30T12:33:21+02:00 30-4-2020 12:28|Alboscuole|0 Commenti
di Alessandro Maliziano – 3^C – Sin dall’invenzione della scrittura, tutti i poeti cercano di esprimere i propri pensieri sull’amore. C’è chi vede il sentimento amoroso come una sofferenza, ad esempio Lucrezio che nel suo “De rerum natura” ci dà delle delucidazioni sul suo pensiero amoroso. Il poeta considera questo sentimento come fonte di angoscia, crede che l’esperienza dell’amore vero e proprio è fallace, turbolenta e dolorosa. Ad esempio, nel libro IV lui dice che l’amore non è altro che l’esaltazione dell’immagine della persona amata che colpisce i nostri sensi e ci obbliga ad amarla. Ne segue quindi una sofferenza atroce, che a volte sfocia nella follia, che fa dimenticare la realtà alla persona che ama. In contrasto con la mentalità dei nostri giorni, Lucrezio consiglia agli uomini di scindere il rapporto tra amore e sesso, di appagare il desiderio sessuale senza innamorarsi dell’altra persona. Afferma, inoltre, che l’amore rende folli. Non pensa questo invece Gaio Valerio Catullo che attraverso la frase: ” Da mi basia mille, deinde centum, dein mille altera, dein secunda centum, deinde usque altera mille, deinde centum. Dein, cum milia multa fecerimus, conturbabimus illa, ne sciamus, aut ne quis malus invidere possit, cum tantum sciat esse basiorum” nel Carme V, uno dei moltissimi carmi collegati apertamente al rapporto d’amore con Lesbia, ci dà un messaggio chiaro su qual è il suo pensiero al riguardo.  Considerato un rivoluzionario nella letteratura romana, Catullo vede l’amore come un’emozione essenziale nella vita di un uomo, un impulso senza il quale la vita perderebbe di significato. Per lui è un sentimento che si pone fuori dagli schemi tradizionali e che talvolta diventa proibito, perché i due amanti possono avere vite completamente diverse e tradire i rispettivi mariti o fidanzati. Altro tassello fondamentale del suo pensiero è lo sforzo immane di recuperare il valore della fedeltà, una delle virtù fondamentali della moralità romana. Il poeta, infatti, pensava di costruire un patto con la persona amata, costituito da un impegno duraturo, caratterizzato da un affetto e da una fedeltà reciproca. Secondo me la parola amore ha tante sfaccettature diverse. Amare veramente qualcuno, dal mio punto di vista, è un  raro. Per amare una persona devi volere il suo bene prima del tuo. Devi accettarne i difetti e goderti i suoi pregi, è essere complici, è stare bene insieme. Amare non significa imprigionare una persona, perché amore è libertà, è soprattutto fiducia.  Una volta ho letto una frase di Oscar Wild che diceva “Tutti dicono che l’amore fa male. Non è vero, la solitudine fa male, il rifiuto fa male, perdere qualcuno fa male, tutti confondono queste cose con l’amore, ma in realtà l’amore è l’unica cosa al mondo che copre il dolore e ci fa sentire ancora meravigliosi”. Questa frase racchiude, a mio parere, il significato di amare, un significato che è difficile da dimostrare, spesso incompreso, ma bastano poche parole per esprimere quello che prova il nostro cuore. È complicato esternare ciò che si prova, ma se “gli occhi sono lo specchio dell’anima” allora dovremmo imparare a usarli un po’ più spesso. Forse un solo sguardo carico d’amore può far capire tante cose difficili da spiegare.