//“Andrà tutto bene” Un giornalino per il futuro- -Isabella Marseglia IID-

“Andrà tutto bene” Un giornalino per il futuro- -Isabella Marseglia IID-

di | 2020-04-20T15:47:52+02:00 20-4-2020 15:47|Alboscuole|0 Commenti
Sto scrivendo questo articolo mentre sono su un treno in ritorno da Messina, mentre guardo fuori dal finestrino, provo un senso di libertà che sicuramente non provavo quando c’è stata la gravissima emergenza del Coronavirus. In quel periodo nemmeno si poteva pensare di prendere un aereo, un treno, un traghetto, a mala pena uscivi per fare la spesa. Sono ancora molto emozionata perché oggi a Messina ho partecipato ad una conferenza tra giornalisti per fare il punto della situazione ambientale a quindici anni dal Covid-19; ha partecipato anche la virologa Ilaria Capua che ci ha dato molte notizie a riguardo. Ilaria Capua nel corso dell’incontro ha sostenuto che distruggere la natura finisce sempre per aver un impatto sulla nostra salute, come spiegò anche David Quammen nel suo libro riguardante l’evoluzione delle epidemie:
  • I diversi ecosistemi naturali sono pieni di molte specie di animali, piante e altre creature, ognuna delle quali contiene in sé un virus.
  • Molti di questi virus specialmente quelli presenti nei mammiferi selvatici possono contagiare agli uomini.
  • Stiamo invadendo e alterando questi ecosistemi con più decisione che mai, esponendoci molto di più al virus
  • Quando un virus effettua uno “Spillover”, un salto di specie da animale portatore e uomo e se si adatta alla trasmissione uomo- uomo. Beh, quel virus ha vinto alla lotteria.
  –Maggio 2035-Oltre ad altre informazioni che ci hanno permesso di non commettere più tanto gravi da portare la morte di molte persone. Sembra un secolo da quando nemmeno potevamo salutarci decentemente. Oggi ho rivisto i miei cugini dopo la conferenza e per un attimo ho esitato prima di saltar loro addosso per salutarci, come facciamo sempre. Si, ho esitato perché il lavoro mi aveva fatto ripiombare in quell’ atmosfera cupa ed insopportabile dell’epidemia, quando i contatti umani erano out e bisogna rinunciare alla bellezza di una stretta di mano o di un bacio, di un abbraccio. Tutte cose delle quali si è capita la necessità e l’importanza solo quando ne siamo stati privati. Un incubo! Per fortuna adesso è più o meno tornati alla normalità.