di Maria Sanclemente – Particolarmente sentita, in questo anno bisestile 2020, la Giornata Mondiale dedicata alla salute. 94 medici, ad oggi, le vittime del covid- 19. A dare la notizia degli ulteriori decessi, altri 7, la federazione degli ordini dei medici . In tutto sono 12.691 gli operatori sanitari contagiati in Italia. Il 52% sono infermieri, che stanno pagando un prezzo altissimo ; turni massacranti di 12 ore ciascuno e dispositivi individuali di protezione insufficienti. E’ sempre più difficile reperire personale specializzato per questa emergenza; anche se un primo contingente di 81 volontari è partito alla volta di Emilia Romagna, Marche, Liguria, Lombardia, Veneto, Piemonte, le carenze permangono e non si riesce a fronteggiare l’emergenza. E nel mondo ne mancano ben 6 milioni. Secondo l’organizzazione mondiale della Sanità servono investimenti per la loro formazione e successiva assunzione.
Naturalmente, anche il presidente della Repubblica, oggi, ha ricordato il personale sanitario che in questa emergenza sanitaria ha combattuto in prima fila, fino al sacrificio della vita, e chi ancora opera; “ per questo il ringraziamento di oggi deve tradursi in un sostegno lungimirante e duraturo da parte delle nostre comunità”, scrive il presidente. E tutti ci uniamo, in questa settantesima Giornata Mondiale della Salute, ai ringraziamenti. GRAZIE ai nuovi eroi dei nostri tempi, ai medici, gli infermieri, gli ostetrici, i farmacisti, gli operatori sociali, i tecnici di laboratorio e i biologi, perché le strutture da sole non bastano senza la responsabilità e l’umanità di chi vi opera. In questo contesto coloro che operano nelle strutture sanitarie non forniscono solo cure vitali, farmaci od ossigeno, ma elargendo uno sguardo o una carezza contribuiscono a dare una speranza, un conforto ai malati delle terapie intensive dei reparti covid, condannati ad un degenza privata dagli affetti familiari.
Parlando di salute, la conclusione è una sola : “ci siamo illusi – a detta di Papa Francesco – di essere sani in un mondo malato”.