di Raffaele Vallone . – Come accaduto in precedenza ieri in tarda serata in diretta TV attraverso collegamento live del TG1 il Premier Giuseppe Conte ha annunciato di aver firmato il nuovo DPCM a seguito del Consiglio dei Ministri tenutosi appunto nella giornata di ieri.
In conferenza stampa ha dato la parola alla Ministra Azzolina che nel proprio intervento ha ribadito che le scuole riapriranno soltanto quando ci sarà la sicurezza massima per tutti gli studenti. Non è stata ancora decisa una data perché allo stato attuale della situazione epidemiologica non è possibile stabilire una data certa ma che si valuterà la riapertura appena ci sarà un quadro ben definito, sentito i pareri degli esperti sanitari, che appunto la situazione sarà sotto controllo.
In diretta televisiva la Ministra ha rivolto un ringraziamento a tutto il personale della Scuola, alle famiglie e agli studenti per la straordinaria capacità di reazione dimostrata durante questo periodo di emergenza. Ha sottolineato che la didattica a distanza ha contribuito a salvare l’anno scolastico che però non sostituisce la didattica in presenza ma che era l’unica risposta per garantire il diritto alla studio, sancito dalla Costituzione, ai bambini e ai ragazzi.
Con il Decreto che è stato appena firmato, ha proseguito il suo intervento, sono stati stanziati 85 milioni disponibili immediatamente ai quali gli Istituti Scolastici possono attingere e da utilizzare per la digitalizzazione del Paese ”per accompagnare la Scuola fino in fondo di questo anno scolastico e per cominciare a disegnare il prossimo, che ne rappresenterà una naturale prosecuzione”.
La Ministra ha anche sottolineato che tutto ciò che è stato svolto in questo anno scolastico sarà valutato e ciò che non si è potuto fare a causa di difficoltà oggettive sarà recuperato proprio tenendo presente l’interesse degli studenti perché, appunto con tale Decreto, sono proprio i diritti degli studenti che sono stati posti al centro e nessuno sarà lasciato indietro, facendo una valutazione seria, attenta e coerente.
Per la Scuola Secondaria di 1° grado sono state proposte delle ipotesi. Il Decreto prevede per coloro che dovranno affrontare gli esami di Stato che il Ministero possa modificare l’impianto dell’esame con un provvedimento specifico. Se è possibile attuare gli esami in presenza potranno essere semplificati. Se non sarà possibile si procederà attraverso una valutazione finale del Consiglio di Classe con la previsione della consegna di un elaborato da parte degli studenti.
Per l’ammissione all’anno successivo il Decreto prevede che tutti possano essere ammessi all’anno successivo ma che tutti dovranno essere valutati con gli scrutini finali secondo il loro impegno reale. La Ministra ha ribadito che non ci sarà il ‘6 politico’ perché costituisce un vecchio retaggio di una scuola ormai trascorsa.