Di Alice Mazzucco-3^D-Frasi, canzoni, libri, poesie, film: tutto intorno a noi ci parla d’amore. Questo sentimento occupa gran parte della vita di ogni individuo: c’è chi si dispera nel cercarlo, chi l’ha trovato, chi lo desidera. È come se l’uomo non riuscisse a vivere senza questo sentimento pieno di sfumature.
La parola amore viene utilizzata per descrivere un sentimento che ha varie origini, infinite evoluzioni e soggetti diversi: si può amare un figlio, un genitore, un ragazzo, una ragazza, si può amare un pensiero, uno sport, uno strumento e persino un semplice oggetto.
I greci spiegavano il concetto di amore utilizzando tre parole differenti: eros, l’attrazione fisica, lphilos, l’amore inteso come amicizia, agape, l’amore universale. Tra i romani ricordiamo due autori, Gaio Valerio Catullo e Lucrezio, che espressero il concetto di amore in due modi diversi.
L’opera più importante di Lucrezio è il De Rerum Natura, poema composto da sei libri raggruppati a due a due; la prima coppia tratta degli atomi (fisica), la seconda dell’uomo e del funzionamento dell’universo (antropologia) e la terza del mondo (cosmologia). Lucrezio affronta il tema dell’amore nel finale del IV libro dove inizialmente tratta della teoria delle sensazioni.
Il poeta consiglia di soddisfare l’istinto sessuale (che è un bisogno naturale, come la fame o la sete) evitando il coinvolgimento affettivo. Propone infatti una scissione tra sesso e amore, quest’ ultimo infatti, afferma l’autore, rende folli. Catullo è considerato uno dei più grandi poeti d’amore di tutti i tempi. L’opera più famosa di Catullo, è il Liber, una raccolta di poesie, per un totale di 116 carmi, organizzati secondo un criterio metrico. Il fulcro del Liber sono i carmi dedicati alla relazione tra il poeta e Lesbia. Catullo si innamorò perdutamente di una giovane donna chiamata nelle sue opere con lo pseudonimo di Lesbia. Il suo vero nome era Clodia, probabilmente sorella di Clodio, alleato di Cesare nonché mortale nemico di Cicerone. Clodia era una donna eccezionalmente bella, intelligente e colta; era sposata con un console romano e tra i suoi numerosi amanti vi fu appunto il poeta Catullo. Lo pseudonimo di Lesbia deriva dal nome della città natale (Lesbo) della poetessa Saffo. Proprio seguendo i modelli della lirica e Saffo Catullo compone il carme 51 identificato come il carme che dà inizio alla storia d’amore tra i due amanti. Il carme 11, invece, contiene un amaro e accorato messaggio d’ addio. L’amore è per il poeta latino una forza devastante slegata da ogni forma di ragionamento logico e capace di istigare sentimenti come la gelosia e azioni come il tradimento.
Difficile est longum subito deponere amorem.”
“È difficile guarire di colpo d’un amore durato a lungo.” – Gaio Valerio Catullo