//Ciao, Davide! Per sempre capitano in viola

Ciao, Davide! Per sempre capitano in viola

di | 2018-05-04T17:29:38+02:00 4-5-2018 17:29|Alboscuole|0 Commenti
di LAURA CAPPELLI – “O capitano, mio capitano. Perché non sei sceso a fare colazione insieme a tutti noi? Perché non sei passato a riprendere le tue scarpe fuori dalla camera di Marco e non sei venuto a bere la tua solita spremuta d’arancia? Ora ci diranno che la vita scorre, che lo sguardo va puntato in avanti e dovremo rialzarci, ma che sapore avrà la tua assenza? Chi arriverà ogni mattina in mensa a riscaldare l’ambiente con il proprio sorriso? Chi ci chiederà incuriosito ciò che abbiamo fatto la sera precedente per riderci su? Chi sgriderà i più giovani e chi responsabilizzerà i più esperti? Chi formerà il cerchio per giocare a ‘due tocchi’ o chi farà ammattire Marco alla play? Con chi dibatteremo sulle puntate di Masterchef, i ristoranti fiorentini, le serie Tv o le partite disputate? Su chi appoggerò la mia spalla a pranzo dopo un allenamento estenuante? Torna dai, devi ancora finire di vedere LaLaLand per poterlo analizzare come ogni film appena uscito. Torna a Firenze, ti attendono in sede per rinnovare il contratto e riconoscerti il bene e la positività che doni quotidianamente a tutti noi. Esci da quella maledetta stanza, ti aspettiamo domani alla ripresa degli allenamenti. Nella vita ci sono persone che conosci da sempre con le quali non legherai mai, poi ci sono i Davide che ti entrano immediatamente dentro con un semplice ‘Benvenuto a Firenze Ricky’. Ovunque tu sia ora, continua a difendere la nostra porta e dalle retrovie illuminaci il giusto cammino. O capitano, mio capitano. Per sempre mio capitano.” Queste sono le toccanti parole con cui Riccardo Saponara, centrocampista della Fiorentina, saluta Davide Astori, il capitano. Davide era nato il 7 gennaio 1987, a San Giovanni Bianco. Entrato fin da giovane nel mondo del calcio, nel 2008 aveva fatto il suo ingresso in serie A, giocando come difensore nel Cagliari. Il 24 luglio 2014 viene ceduto con diritto di riscatto alla Roma. Dopo essere rientrato al Cagliari, nel 2015 viene dato in prestito, sempre con diritto di riscatto, alla Fiorentina, dove si impone subito come titolare, diventando in seguito capitano nella stagione 2017-2018. Nel 2010, dopo aver giocato nell’Under 18, viene convocato nella Nazionale dal neo-allenatore Prandelli nell’amichevole contro la Costa d’Avorio, senza però scendere in campo, così come nelle tre amichevoli successive. Il suo primo e unico gol in Nazionale arriva nel 2013, nella semifinale per il terzo posto della Confederations Cup, in Brasile, contro l’Uruguay. Davide si è spento durante la notte il 3 e il 4 marzo 2018 in un hotel di Udine, dove la Fiorentina avrebbe dovuto affrontare l’Udinese il 4 pomeriggio, lasciando la moglie Francesca e la piccola Vittoria. Il mondo del calcio è in lutto, Firenze è in lutto, anzi, tutta l’Italia lo è. Davide, prima di essere un campione, era un babbo, un marito, un ragazzo sorridente, pieno di voglia di vivere; così lo descrivono i vicini di casa, che lo vedevano tutti i giorni spingere il passeggino della piccola Vittoria. Un grande striscione campeggia all’inizio di via delle Terme, dove lui abitava con la moglie e la piccola, “Davide, Francy e Vichi, vi vogliamo bene. Gli amici di via delle Terme.” I compagni di squadra lo descrivono come un eccellente amico, prima che un perfetto capitano, sulle loro pagine social si leggono commenti lunghi e molto toccanti, come ad esempio quello di Saponara, o altri molto più concisi e diretti, come ad esempio quello di Federico Chiesa “Ancora incredulo e profondamente addolorato. Ciao Asto, mi mancherai.” Tutti ricordano il suo sorriso, la sua voglia di scherzare, la sua pacatezza, che veniva fuori anche in campo, come dimostrano i suoi pochissimi diverbi con gli arbitri, il suo far sentire tutti parte di una grande famiglia, compagni e avversari. Il Franchi è diventato un campo di sciarpe, non solo della Fiorentina, se ne possono vedere alcune anche del Napoli, di disegni, di dediche, il tutto capeggiato da uno striscione che recita “Ciao Capitano”. Accanto ad esso, i compagni di squadra hanno appeso la maglia numero 13, ritirata sia dalla Fiorentina che dal Cagliari, proprio in onore al difensore. È vero, è un “ciao”, e mai sarà un addio, perché, ovunque ora sia, come ha detto Saponara, continuerà a indicarci la giusta via e a difendere la nostra porta, come uomo e come capitano.