Sono Jack, un abile navigatore e viaggiatore dell’Inghilterra meridionale. Abito a Londra, una bellissima città capitale della Gran Bretagna. Essa si affaccia sul Tamigi ed è stata fondata dai Romani nel 43 d.C. E’ ricca di monumenti; il mio preferito è il Big Ben, un campanile alto 96 metri. In questo racconto, vorrei raccontarvi il viaggio che ho fatto a Roma, in Italia. Era il 5 luglio del 1859. Un caldo anomalo si concentrava nelle splendide viuzze di Londra. Quel giorno presi la mia macchina, accesi una specie di aria condizionata e mi diressi nel negozio del signor Bedin, un noto artigiano di barche. Esso, appena mi vide, mi salutò e mi chiese: – Jack, qual buon vento ti porta da me?-
Prontamente, gli dissi che dovevo compiere un viaggio per Roma e che avevo bisogno di una robusta imbarcazione, che potesse ospitare almeno otto persone.
Dopo un mese circa, tutto era pronto per la partenza. Subito chiamai i miei aiutanti, in totale sette. Nelle barca caricammo tutto l’occorrente; in particolare non ci dovevamo dimenticare scorte di cibo, carta geografica, monete e bussola, tutte cose utili per un lungo viaggio in mare. Partimmo alle cinque di mattina del giorno 25 agosto.
Mi accertai che ci fosse tutto ed esclamai a gran voce:- Marinai! Pronti per una nuova avventura? Alziamo le vele e partiamo! – Vedevo la mia amata città allontanarsi sempre di più e il Big Ben divenire minuscolo come una formica.
Passò un giorno, tutto procedeva per il meglio. Avevamo oltrepassato il Canale della Manica e stavamo navigando nelle acque fresche e scintillanti dell’Oceano Atlantico. A mezzogiorno tutti pranzammo con un enorme pesce che avevo pescato in quelle acque profonde. Devo ammettere che era molto buono e gustoso, soprattutto per come Charlie il mio cuoco marinaio, l’aveva condito e cucinato. Ne avanzammo anche un po’ per la cena. Ormai si era fatta notte fonda e la maggior parte di noi era caduto in un sonno profondo, quando Jacob il marinaio di guardia, avvisò che eravamo nel bel mezzo di una grande tempesta. Il resto della ciurma si alzò frettolosamente e vedemmo una gran massa d’acqua riversarsi sull’imbarcazione; mi gettai subito al timone e con l’aiuto dei miei marinai uscimmo da quel finimondo. Avevamo perso la rotta e stavamo andando verso ovest e non verso est. Nessun problema, la nostra salvezza era la bussola e la cartina geografica. Per riprendere le forze fisiche e mentali, decidemmo di sostare per alcuni giorni, a Lisbona in Portogallo, città a me molto nota. Ancora qualche giorno di viaggio e saremmo arrivati a destinazione.
Riprendemmo il nostro viaggio, oltrepassando lo Stretto di Gibilterra tra Spagna ed Africa, raggiungemmo il Mar Mediterraneo. Attraversammo il tratto di mare che si trovava tra le isole di Corsica e Sardegna. Il 2 ottobre finalmente raggiungemmo Roma. Tutti noi marinai eravamo orgogliosi ed entusiasti di aver raggiunto questa città, oltrepassando i mari che si trovavano nel confine ovest dell’Europa. Dovete sapere che Roma capitale della penisola italiana, è una splendida città, una fra le più belle al mondo. E’ bagnata dal fiume Tevere. Presenta paesaggi naturali e suggestive caratteristiche ambientali: alcuni rilievi montuosi e colline (con i sette colli), zone pianeggianti, i laghi di Bracciano e Martignano, un’isola fluviale (l’isola Tiberina), la costa sabbiosa del lido di Ostia e il Mar Tirreno. Roma possiede bellissimi monumenti. Quelli che mi hanno colpito di più sono il Colosseo, realizzato dagli Antichi Romani, e il Circo Massimo, dove si svolgevano le corse con le bighe. A Roma io e i miei marinai siamo rimasti circa un mese, prima di far ritorno nella nostra amata Londra.
Alla prossima avventura!!! Saluti,
Jack e la sua ciurma
Maria Bortoletto, 1^G