di Miriam D’ONOFRIO – 3^D –
Il bullismo è un fenomeno alquanto grave che colpisce molti ragazzi in età adolescenziale.
È un grave atto di violenza fisica e, allo stesso tempo, psicologica che sta colpendo un numero molto elevato di ragazzi e viene effettuato spesso da coetanei. I cosiddetti bulli colpiscono le loro vittime, esercitando su di loro una pressione fisica e psicologica molto elevata che provoca in loro un senso di paura e di umiliazione.
Molto spesso le persone che rimangono vittime di bullismo, per paura, non sanno come risolvere il loro problema. Il bullismo si manifesta con atti di intimidazione, sopraffazione, oppressione fisica o psicologica commessi da un soggetto “forte”, il bullo, su un “debole”, la vittima. Ma le cause di questo fenomeno da dove possono derivare?
La causa principale è l’assenza di una figura di riferimento. Spesso i bulli sono coloro che hanno voti bassi o sono stati bocciati, quindi il bullismo si potrebbe talvolta associare al fallimento scolastico.
La vittima tende a non parlare di questi avvenimenti con i genitori e gli amici, perché nella maggior parte dei casi si vergogna, e quindi tiene tutto dentro di sé.
Per quanto riguarda le ragazze, i tipi di bullismo sono diversi; infatti, al contrario dei ragazzi che nella maggior parte dei casi usano la violenza fisica, molte volte le ragazze usano la violenza psicologica. Un esempio è quello di estraniare la vittima dal gruppo di coetanei.
Il bullismo oggi è un fenomeno molto diffuso e si diffonde sempre di piú, soprattutto nelle scuole, luogo dove invece i ragazzi dovrebbero sentirsi al sicuro.
In realtà il fenomeno del bullismo non è una forza, ma una debolezza e se un ragazzo picchia o minaccia un altro individuo è per sentirsi forte o perché non riesce a esprimersi diversamente. Infatti, il bullo cerca di attirare l’ attenzione, ha problemi in famiglia o subisce violenza, o non riesce ad ambientarsi, e quindi vuole nascondere in realtà la sua fragilità e i suoi problemi e riversa la propria rabbia sugli altri.