di Lara Gulino – 2^ B – |
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Il piccolo principe (Le Petit Prince) è un racconto di Antoine De Saint-Exupèry, pubblicato nel 1943 a New York e solo nel 1945, dopo la scomparsa dell’autore, a Parigi. |
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È fra le opere letterarie più celebri del XX secolo e tra le più vendute della storia. |
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Affronta temi importanti come l’amicizia, l’amore, il senso della vita e la morte; è stato tradotto in ben 253 lingue e pubblicato in tutto il mondo. |
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Il libro è corredato da una serie di acquerelli disegnati dallo stesso autore, utilizzati anche come copertine per le stampe. Il piccolo principe è diviso in ventisette brevi capitoli. Il narratore in prima persona è un pilota d’aerei. |
L’incontro tra il narratore e il piccolo principe avvenne casualmente nel deserto del Sahara, quando il pilota, per un guasto al motore del suo aereo, fu costretto a fermarsi. |
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Senza aver mai avuto qualcuno con cui parlare e nella solitudine di quel deserto, fu svegliato da una buffa vocina di un bambino biondo che gli chiedeva insistentemente di disegnare una pecora. Dopo quella strana conversazione i due iniziarono a conoscersi e, solo dopo molto tempo, il pilota scoprì la provenienza del piccolo principe. Egli abitava in un pianeta appena più grande di lui, B612, con tre vulcani, di cui uno solo attivo, baobab, che crescevano in continuazione e dovevano essere tagliati continuamente, e un fiore, o meglio una rosa decisamente vanitosa, alla quale teneva molto e dava mille attenzioni. |
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Pian piano il piccolo principe iniziò a raccontare del suo viaggio, delle persone incontrate e delle cose apprese. Aveva visitato degli asteroidi: dal 325 al 330; il suo commento, alla fine di ogni visita, era sempre che gli adulti sono decisamente bizzarri. |
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Il primo era abitato da un re solitario che amava dare ordini ai suoi sudditi, pur essendo l’unico abitante del pianeta. Egli era vestito di porpora ed ermellino e sedeva su un trono semplice e maestoso. |
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Il secondo era abitato da un vanitoso che per qualsiasi motivo voleva ricevere applausi ed essere venerato per poi rispondere sollevando il suo cappello. |
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Il terzo era abitato da un ubriacone che trasmetteva molta malinconia al piccolo principe, soprattutto quando diceva di bere per dimenticare la vergogna del bere. |
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Il quarto era abitato da un uomo d’affari che era seduto a contare e ricontare le stelle affermando di possederle, mentre il quinto era talmente piccolo da poter essere abitato solo da un lampionaio che accendeva e spegneva un lampione ogni minuto, seguendo la velocità del pianeta e forse era la prima persona altruista che aveva incontrato. |
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Il sesto era abitato da un anziano ricoperto di libri, che si scopre essere un geografo che però non aveva esploratori da mandare per conoscere il suo pianeta. |
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Il settimo fu la Terra, il pianeta più grande e abitato da miliardi di adulti. Il primo incontro del piccolo principe avvenne, nel deserto, con un serpente. Proseguendo, incontrò un fiore con soli tre petali e poi un giardino di rose, che lo sconvolse molto in quanto pensava esistesse solo la sua rosa, e infine una volpe. Quest’ultima chiese di essere addomesticata e tra i due nacque una grande amicizia. |
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Il pilota non riuscì ad aggiustare il suo aereo ma ebbe un bisogno incredibile di bere, così i due si incamminarono fino a trovare un pozzo. |
La sera del giorno dopo il pilota riuscì inaspettatamente a riparare il suo veicolo ma, prima che avesse annunciato la novità al piccolo principe, lo trovò su un muretto a dialogare con il serpente. Improvvisamente l’aria si raggelò, il piccolo principe sarebbe dovuto tornare a casa prima del previsto e per il pilota, ormai affezionato a lui, fu una grande perdita. |
A distanza di anni l’aviatore non dimenticò mai il piccolo principe anzi, guardando le stelle, riusciva a sentire la risata di quel bambino dai capelli d’oro che non rispondeva mai alle domande che gli venivano poste. |
Il piccolo principe è un libro senza tempo e senza età, uno di quei capolavori che non perde mai il suo fascino. Ogni pagina riesce a dare un grande insegnamento. |