Chiuse le scuole, saccheggiati i supermercati, cancellati i voli e sospesi convegni, manifestazioni ed eventi di ogni genere.
Il mondo è stato messo in pausa, e così le nostre vite.
Un virus ha mandato in tilt l’hardware della nostra società e pare non si sappia ancora bene come farlo ripartire. Sembra di vivere una situazione surreale, come fossimo in una dimensione parallela, in uno di quei film apocalittici che mettono sempre un po’ di angoscia.
Le strade di moltissime città italiane sono semi-deserte, vietati gli abbracci, le strette di mano, i baci. Sono drastiche le misure adottate dal governo italiano per combattere il Covid-19, piaga della società contemporanea: una delle più chiacchierate, la sospensione delle attività didattiche fino al 16 marzo, con l’ipotesi di prolungarla fino al mese di aprile.
Molte scuole si stanno impegnando, a tal proposito, per mettere a disposizione degli studenti piattaforme virtuali per la condivisione di materiali e videolezioni online, al fine di consentire lo svolgimento delle attività didattiche anche a distanza.
Rimandati a data da destinarsi congressi e convegni che vedono coinvolto, ad esempio, personale sanitario e sospese le manifestazioni che prevedono l’affollamento di persone e l’impossibilità di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
Gli eventi e le competizioni sportive sono consentite in alcuni comuni italiani, ma a porte chiuse e dopo aver effettuato i dovuti controlli per preservare atleti, dirigenti e staff organizzativo dal contagio.
Non è difficile immaginare le ripercussioni che tutto ciò avrà sull’economia del nostro Paese, a partire dal nostro sistema sanitario, chiamato a sostenere ingenti costi per le apparecchiature mediche utili alla cura dei contagiati e la retribuzione del personale ospedaliero.
Nocivo per la nostra economia è inoltre il calo della richiesta da parte dei consumatori, soprattutto nei settori del turismo e della ristorazione, considerati tra i più pericolosi.
Non è una semplice influenza, non è un virus da sottovalutare, ma non è neanche il caso di creare allarmismo e generare il caos. Bisogna prendere atto della situazione in cui ci troviamo, rispettare le principali norme igenico sanitarie suggeriteci dal Ministero della Salute e aspettare che tutto questo diventi solo un lontano ricordo. Ora più che mai è importante dimostrare coesione, unità e fare fronte unito per tenere testa a questo male… mantenendo sempre le distanze di sicurezza!