di Chiara Perugini (II C) – Lo sport per noi adolescenti è la chiave che ci fa evadere dalla realtà di tutti i giorni, quello spiraglio di luce che ci fa sfogare, essere liberi. Ognuno ha il suo sport preferito. Il mio è il twirling. Il nome deriva dall’inglese «to twirl», «far roteare». È una disciplina sportiva caratterizzata da un attrezzo chiamato «bastone» e da movimenti del corpo che seguono una base musicale. Il bastone è un’asta metallica a sezione circolare di lunghezza variabile tra i 50 e i 75 cm, alle cui estremità ci sono due pomelli in gomma: uno piccolo «tip» e uno grande «ball». Il verbo «to twirl» è riferito al movimento del bastone che è coordinato con i movimenti del corpo. La base musicale implica delle componenti ritmiche ed espressive che integrano gli elementi tecnici. I movimenti del bastone e del corpo sono giudicati in base a regolamenti nazionali e internazionali. Infatti le classifiche sono determinate da una giuria che valuta il merito tecnico e l’espressione artistica. Alcuni elementi tecnici fondamentali sono i lanci, i rolls e il materiale di contatto. Il twirling nasce nelle isole Samoa nell’Oceano Pacifico, dove alcune danzatrici usano esibirsi con bastoni colorati. La Federazione Italiana Twirling (FITW) nasce nel 1974 a Robbio. Viene riconosciuta dal CONI e partecipa ai campionati mondiali organizzati dalla World Baton Twirling Federation (WBTF). Le gare sono strutturate, a seconda del livello degli atleti, in serie A, B, C, Preagonismo. Sono quasi quattro anni che pratico questo sport e non smette mai di stupirmi. Ho riso, ho pianto, ho gioito, ho fatto qualsiasi cosa. Non mi sono mai arresa. Molte volte sono tornata a casa con lividi su braccia, mani e gambe, ma ero soddisfatta lo stesso del mio lavoro e dell’impegno che ci mettevo. Quest’anno ho iniziato a gareggiare per la mia primissima volta in Serie C, ero davvero emozionata. Mi sono aggiudicata il 2^ posto in tutto il centro Italia e ne vado fiera. Ho gareggiato la mattina del 15 dicembre 2019 nella palestra «Play Hall» di Riccione, dove si terranno quest’anno i Mondiali, e ho potuto ammirare ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia. Mi sono piazzata al 19^ posto, ovvero l’ultimo posto tra i miei avversari, ma non posso essere che felice e fiera del mio lavoro. Ho cercato di dare il meglio di me, ho fatto vedere quello che sono capace di fare e sono felice di aver vissuto una simile esperienza. Ringrazio moltissimo le mie allenatrici e le compagne che hanno creduto in me, spronandomi ogni volta che riprovavo. Ora non rimane che aspettare l’arrivo del nuovo anno e delle nuove gare, ma sono pronta per andare in scena.