//Lezione n. 2 : struttura del testo costituzionale

Lezione n. 2 : struttura del testo costituzionale

di | 2020-02-15T17:49:03+01:00 15-2-2020 17:49|Alboscuole|0 Commenti
  D’Uggento Antonia Gabriella I PRINCIPI (artt.1-12) PARTE PRIMA (suddivisa a sua volta in titoli) : Diritti e doveri dei cittadini. (Artt.13-54) PARTE SECONDA (suddivisa in titoli, suddivisi a loro volta in sezioni): L’ordinamento della Repubblica. (artt.55-137) Si può notare che la parte piĂą strutturata è la seconda. Essa piĂą dell’altra può subire e ha subito modifiche nel corso degli anni e probabilmente sarĂ  oggetto nei prossimi di un’ampia revisione. I principi sono i valori fondanti. Essi RIMANGONO. Chiari, efficaci, con il loro contenuto iussivo e orientativo oltre che programmatico, sono le sentinelle della nostra democrazia, la cartina al tornasole della bontĂ  delle nostre leggi e dell’intero sistema. IL LINGUAGGIO Il linguaggio della Costituzione è chiaro, semplice, comprensibile. “Il testo della Costituzione è lungo 9369 parole. Esse sono le repliche, le occorrenze di 1357 lemmi. Tra essi, 1002 appartengono al vocabolario di base italiano. Solo 355 lemmi, il 26% non appartengono al vocabolario di base.(…) Anche sotto il profilo della brevitĂ  delle frasi la Costituzione rivela un non comune impegno linguistico. Le 9369 parole si distribuiscono in 480 periodi, con una media, dunque, di 19,6 parole per frase.” ( Tullio De Mauro. “Introduzione alla Costituzione”.) PerchĂ©? Per arrivare a tutti, sicuramente. Ma anche per realizzare giĂ  nel linguaggio quella sintesi tra livello formale e livello sostanziale che è propria del testo Costituzionale. Mettere tutti nella condizione di recepire una norma rende possibile poi, sul piano sostanziale, rendere tutti consapevoli dei diritti che quella norma attribuisce e responsabili dei doveri il cui adempimento richiede. Ovviamente però non esiste un solo livello di comprensione, ne esistono diversi, dal piĂą semplice al piĂą complesso a seconda delle modalitĂ  di interpretazione che vogliamo utilizzare. Così un’interpretazione storico-evolutiva o sistematica aggiungerĂ  dati, spunti di riflessione e porrĂ  dubbi e nodi da sciogliere rispetto a una lettura letterale. Un giurista avrĂ , ogni volta che ne approfondisca i contenuti, nuovi elementi da aggiungere. Ma un ragazzo, uno studente, avrĂ  perlomeno un’idea esatta di ciò che ha letto.