//VISITA AL MUSEO PALEOLITICO DI ISERNIA

VISITA AL MUSEO PALEOLITICO DI ISERNIA

Cocorocchio Chiara e Di Paola Valerio  –  Il giorno 17 gennaio 2020 gli alunni delle classi seconde della Scuola Secondaria di primo grado “Angelo Santilli” di Sant’Elia Fiumerapido si sono recati in visita al Museo nazionale del Paleolitico di Isernia, aperto negli anni ’70  in seguito ai resti ritrovati proprio nel territorio molisano, precisamente nell’area di scavo definita “Isernia la Pineta”. Tutti gli alunni partecipanti si sono riuniti per la partenza nel primo pomeriggio e, una volta giunti a destinazione, sono diventati i protagonisti di uno straordinario viaggio alla scoperta dell’Età della pietra. Accolti dalle guide hanno iniziato il loro percorso di visita approfondendo le conoscenze sulle attività dell’archeologo. Innanzitutto, la guida ha illustrato come è organizzato il lavoro dello studioso e gli strumenti da lui utilizzati come ad esempio la cazzuola, per riportare alla luce ogni piccolo frammento di storia senza danneggiarlo. Successivamente, ha guidato gli alunni nell’osservazione diretta e particolareggiata del grande scavo di Isernia “La Pineta” per far conoscere ai giovani studenti le  caratteristiche dell’Isernia paleolitica, della vita quotidiana e dei comportamenti dell’uomo che abitava in  quei posti, cibandosi dei vari animali selvatici, attraverso la caccia passiva. È stato sorprendente scoprire che la Piana di Isernia era popolata da animali come bisonti, rinoceronti, elefanti e  ippopotami.  Un habitat completamente differente da quello attuale che ha spinto gli alunni a chiedere spiegazioni in proposito.  Il Molise – spiega la guida –  è stato circa 700.000 anni fa un territorio paludoso e ricco di acqua. La visita si sposta all’interno del museo. L’attenzione dei ragazzi viene subito catturata dalle varie teche che contengono i reperti più significativi ritrovati in Molise: un dente appartenente a un bambino di circa tre anni, considerato il reperto più importante, per questo non esposto al pubblico;  diverse parti del corpo di animali preistorici come il palato di un elefante, i denti di un ippopotamo e pietre di selce di dimensioni e forme diverse. Più spazio è stato dedicato alla zona che ospita una fedele ricostruzione dello scavo di Isernia, affiancata da una stanza più grande, nella quale sono situate varie abitazioni, ognuna diversa dall’altra, da una piccola capanna composta da arbusti e foglie ad una grotta colma di vasi e angoli per il fuoco. A rendere ancora più suggestivo lo scenario erano i dipinti che illustravano differenti comportamenti assunti dall’uomo con il trascorrere degli anni.  Al termine della visita, gli alunni si sono ritrovati di fronte a un’ enorme riproduzione di Elephas Antiquus, antenato del moderno elefante,  che è diventato oggetto di scatti e selfie per immortalare questo viaggio nel passato. Alle 17:30 I ragazzi erano pronti a ripartire con un  “bagaglio” culturale più ampio.