Di Gaia Inchingolo classe II sez. F
In pochi sanno che anche in Puglia ci furono delle strutture tese alla raccolta e alla detenzione degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.
Tra il 1940 e il 1943, furono infatti predisposti quattro campi di detenzione, pensati appositamente per oppositori politici, antifascisti, comunisti ed ebrei stranieri i quali furono sottoposti, seppur non alle atroci pratiche dei campi di sterminio, a rigorose regole restrittive e a condizioni di vita non esattamente rispettose della condizione umana.
Si trattava di strutture costruite per essere adibite ad altro e poi adattate a questa nuova funzionalità. Scuole, macelli, pastifici furono quindi trasformati a luoghi di prigionia dove si costruirono cucine, fogne, camere e recinzioni.
In provincia di Bari furono adattati due campi di detenzione: ad Alberobello, una sede di una scuola di agraria, conosciuta come “Casa Rossa” per il colore delle sue mura, fu utilizzata come luogo di detenzione per i nemici del regime inizialmente, per poi detenere gli stessi fascisti e donne “indesiderabili” alla fine del conflitto; a Gioia del colle, un ex pastificio sarà trasformato proprio in una campo di concentramento, dove saranno internati circa 50 ebrei italiani. In Provincia di Foggia è documentato la presenza di un campo di detenzione a Manfredonia all’interno di un ex macello e un altro sulle isole Tremiti. Nel campo di Manfredonia verrà internato anche il futuro presidente delle Repubblica Italiana: Sandro Pertini quale socialista, oppositore al regime fascista.
Gli internati erano per lo più uomini di media età,accusati di essere “sbagliati”: antifascisti, comunisti,repubblicani. Alcuni semplicemente ebrei.
Sebbene gli internati avessero libertà di movimento e potessero ricevere visite e lettere, si riscontra che le condizioni igienico-sanitarie e alimentari non furono eccezionali, mancando spesso di cibo e medicine.
Tra i 4 campi noti della Puglia, quello di Alberobello e di Manfredonia furono i più importanti e più utilizzati, e nel complesso tra il 1940 e il 1943, anno dell’armistizio, si conta che dai campi Pugliesi fossero transitati circa 500 internati tra cui ebrei polacchi, tedeschi e, ovviamente italiani.