Di Ilaria Bellifemmine e Matilde Mansi – classe III sez. I
Nella giornata 14/01/2020 ogni classe terza della scuola P.N Vaccina ha avuto modo di assistere ad una lezione su soggetti riguardanti noi adolescenti. A fornirci degli insegnamenti corretti, ci ha pensato la polizia postale di Andria. Tra gli argomenti trattati è presente la norma stradale che identifica uno standard di gestione per la riduzione del rischio stradale di una qualsiasi organizzazione. Lo schema può essere utilizzato per la certificazione, per una autodichiarazione oppure semplicemente come linea guida per pianificare, implementare e migliorare un sistema di gestione dedicato alla sicurezza stradale. Inoltre questo argomento si collega perfettamente alla libertà e dunque bisogna tenere a mente che la libertà pone dei limiti emanati dalla legge, la libertà di un individuo può essere tollerata affinché non vada ad intralciare la libertà di qualsiasi altra persona, la libertà è la condizione per cui un individuo può decidere di pensare, esprimersi senza avere l’oppressione degli altri ma bisogna essere coscienti delle proprie azioni e decisioni e questo ci porta ad altri due importanti argomenti la conoscenza e la coscienza, quest’ultimo argomento parla della facoltà immediata di avvertire, comprendere, valutare i fatti che si verificano nella sfera dell’esperienza individuale o si prospettano in un futuro più o meno vicino; invece la conoscenza è la consapevolezza e la comprensione di verità che potrebbero essere modificate da un nostro comportamento, inoltre è qualcosa di molto differente da una comune informazione. Ma la conoscenza è una diversa forma di sapere. L’ultimo argomento discusso, nonché uno dei più avvalorati è il bullismo, che si propaga in diverse forme tra cui il cyberbullismo. Esso viene considerato uno dei peggior reati poiché è una forma di bullismo condotto attraverso strumenti telematici, come ad esempio tramite in internet. Come il bullismo nella vita reale, il cyberbullismo può a volte costituire una violazione del Codice civile e del Codice penale e, per quanto riguarda l’ordinamento italiano, del Codice della Privacy. Oggi il 34% del bullismo è online, in chat, quest’ultimo viene definito cyberbullismo. Pur presentandosi in forma diversa, anche quello su internet è bullismo: far circolare delle foto spiacevoli o inviare mail contenenti materiale offensivo può costituire un danno psicologico. In Inghilterra, più di 1 ragazzo su 4, tra gli 11 e i 19 anni, è stato minacciato da un bullo via e-mail o SMS. In Italia, secondo l’Indagine nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza pubblicata nel 2011 un quinto dei ragazzi ha trovato su Internet informazioni false sul proprio conto: “raramente” (12,9%), “qualche volta” (5,6%) o “spesso” (1,5%). Con minore frequenza si registrano casi di messaggi, foto o video dai contenuti offensivi e minacciosi, ricevuti “raramente”, “qualche volta” o “spesso” dal 4,3% del campione; analoga percentuale (4,7%) si registra anche per le situazioni di esclusione intenzionale da gruppi online. Inoltre, questa forma di bullismo può portare a gravi conseguenze morali e fisiche, e molte volte la si “risolve” con la morte, ma questa risoluzione non dev’essere considerata poiché la decisione più corretta è quella di interloquire con i propri parenti, la polizia postale, i propri docenti … bisogna parlarne perché, come già detto in precedenza, il bullismo è un reato e dev’essere denunciato poiché il bullo assumersi la propria pena. Ulteriormente la polizia postale ci ha mostrato alcuni cortometraggi sui diversi argomenti ed abbiamo discusso insieme su tutte le varie argomentazioni, con diversi interventi come domande, racconti, consigli e molto altro… dopodiché la polizia postale ci ha illustrato il suo ruolo in queste situazioni. La polizia postale e delle comunicazioni (fino al 1998 Polizia Postale) è una specialità della Polizia di Stato italiana, preposta al contrasto delle frodi postali e del crimine informatico. Costituisce il reparto specializzato della Polizia di Stato per tutte quelle attività di prevenzione, controllo e repressione degli illeciti penali ed amministrativi rientranti nella vasta e complessa materia delle comunicazioni, delle attività criminose aventi ad oggetto la Rete Internet ed in generale del crimine informatico. Ha l’esclusiva, per legge, sui reati di pedopornografia online. Compie investigazioni di polizia giudiziaria, in via generale per tutti i reati informatici aggiunti, nel tempo, al codice penale, aventi solitamente correlazione al computer-crime / cybercrime / ingegneria sociale e per tutte le fattispecie criminali che sono poste in essere con l’ausilio dei più recenti strumenti tecnologici/informatici, e/o che mirano a creare danno a questi ultimi. L’attività di polizia giudiziaria, non è esclusivamente di web-intelligence (anche col monitoraggio di chat-line, newsgroup, social network, ecc…), ma anche in materia di: hacking (intrusioni, danneggiamenti informatici), telefonia (fissa, cellulare), privacy, eventualmente dei diritti d’autore/copyright (video, musica, pay-tv), e-commerce vigilanza sulle frequenze radio televisive, frodi legate all’home banking, eversione politica, terrorismo, stupefacenti, armi ed esplosivi, ovvero tutte le fattispecie di reato tradizionali che hanno come fine o strumento per la loro realizzazione il mezzo informatico. E tutto ciò ci ha fornito una conoscenza maggiore sull’ambito informatico e sui diversi argomenti trattati e noi personalmente siamo rimaste stupite che in poco tempo ci abbiano dato modo di espandere il nostro sapere su questo ambito, che generalmente si ritiene insignificante ma che in verità è un argomento di vitale importanza. Tutto ciò mi ha fatto comprendere che noi non siamo stati forti, siamo stati forgiati attraverso le sfide della vita. Con ogni sfida cresciamo mentalmente ed emotivamente. Andiamo avanti con la testa alta ed una forza che non può essere descritta, ma ci sono persone che non ce la fanno per colpa di stupiti e della loro ignoranza ed è per questo che bisogna crederci e non farsi abbattere da altri che non sanno nulla su di noi e dobbiamo cercare di attraversare la tempesta e di sopravvivere, BASTA CREDERCI, solo crederci!