//“La rete non dimentica”. Incontro sul cyberbullismo.

“La rete non dimentica”. Incontro sul cyberbullismo.

di | 2020-01-15T23:55:36+01:00 15-1-2020 23:55|Alboscuole|0 Commenti
di Redazione Si è svolto la mattina di martedì 14 gennaio il tradizionale incontro sul cyberbullismo che si tiene ogni anno alla Vaccina e che trova, come sempre, grande attenzione da parte di alunni e personale della scuola. Quest’anno l’incontro, riservato alle classi terze, è stato tenuto dagli assistenti capo della Polizia Postale Borraccia e Allegrini. A fare gli onori di casa, la dirigente scolastica Francesca Attimonelli e il presidente del Consiglio d’Istituto Capozza con una rappresentanza di genitori. L’incontro è stato aperto da una breve introduzione della preside che ha ricordato la (purtroppo) crescente importanza del fenomeno del cyberbullismo e la necessità di un uso consapevole della rete internet, aspetti che rendono necessaria una incisiva e costante azione educativa e formativa in cui è fondamentale ascoltare gli esperti del settore. La parola è poi passata ai due funzionari della polizia postale che hanno aperto il loro intervento soffermandosi sui compiti della polizia postale. Successivamente, si è entrati nel vivo dell’incontro: i funzionari della polizia postale hanno illustrato, anche con utilizzando video particolarmente significativi, i diversi aspetti del cyberbullismo e fornito ai ragazzi molti consigli su come difendersi dai bulli on line (e non solo) e quali precauzioni adottare quando si naviga in internet. Ad una platea attenta, è stato spiegato che è possibile risalire sempre agli autori di una foto che circola in rete e nei social network, che i ragazzi che riprendono e postano atti di bullismo compiono un reato, che il bullo è in realtà un debole che non accetta prima di tutto se stesso e poi chiunque sia diverso da lui. In proposito, l’assistente capo Borraccia ha sottolineato due armi strategiche per sconfiggere il bullismo: l’ascolto e la denuncia. È importante ascoltare sia perché la società odierna ha smarrito il senso e la capacità di ascoltare il prossimo sia perché i ragazzi devono sapere che la società è in grado di ascoltarli senza giudicarli e che, di conseguenza, devono fidarsi di amici (quelli veri), genitori, parenti, sacerdoti, psicologi, forze dell’ordine. È importante denunciare: solo così le vittime del bullismo (e del cyberbullismo) possono riconquistare la propria libertà e contribuire a spezzare la catena del cyberbullismo. È stato inoltre ricordato ai ragazzi che la rete conserva traccia di tutti i loro movimenti (siti visitati, testi ed immagini postate, ecc.) e che ciò comporta almeno due conseguenze. La prima è che i “cyberbulli” o, più in generale, coloro che pubblicano testi e immagini offensive non hanno possibilità di farla franca: vengono individuati in tempi rapidi. La seconda conseguenza è che le aziende, spesso, prima di assumere una persona ne controllano il profilo social (Facebook, Instagram, Tik Tok). Conclusioni: rispettare il prossimo, ascoltare il prossimo, usare con prudenza e intelligenza internet e i social, denunciare i bulli.