Di Davide Turetti e Carolina Schiattarella
Ormai la conclusione del trimestre è alle porte e spesso ci siamo domandati quanto cambierebbe sulle nostre pagelle l’utilizzo del quadrimestre. Gli studenti pensano che il trimestre sia vantaggioso per passare bene le vacanze natalizie, perché anche se si hanno materie insufficienti, bisogna mettersi il cuore in pace; l’utilizzo del quadrimestre, al contrario, permetterebbe di studiare, anche solo di ripassare, durante le vacanze. Come elemento negativo abbiamo invece la disposizione delle verifiche, perché nei primi mesi di scuola si spiega e basta per poi ritrovarsi un carico di lavoro eccessivo sempre all’ultimo e ciò provoca un alto livello di stress in noi alunni e docenti. Questo problema verrebbe annullato con l’utilizzo del quadrimestre, il quale ci consente più tempo poiché è possibile utilizzare il mese di gennaio e distribuire più equamente le verifiche.
Abbiamo chiesto un parere ad un docente di scuola superiore proprio a ridosso della chiusura del trimestre.
1) Quali stress provoca il trimestre ad alunni e professori?
Indubbiamente il trimestre porta i docenti a dover accelerare i tempi quindi a dover spiegare i vari argomenti secondo la programmazione di inizio anno e a somministrare le verifiche stabilite dal dipartimento in un arco di tempo più breve rispetto al quadrimestre. Gli alunni, di conseguenza, devono adeguarsi a questi ritmi ed essere ancora più costanti nello studio. Questo comporta ad alcuni di loro ansia da prestazione e affaticamento.
2) Quali vantaggi invece può comportare il quadrimestre?
L’equa divisione in due parti consentirebbe una distribuzione più omogenea di lezioni frontali, approfondimenti, esercitazione e verifiche. Probabilmente il quadrimestre andrebbe incontro anche agli insegnanti delle discipline con un monte ore settimanale limitato, che riuscirebbero così a portare avanti serenamente attività didattica e valutazione. Il trimestre, tuttavia, ha il vantaggio di rendere consapevoli studenti e famiglie dei risultati raggiunti il prima possibile.
3) Come si potrebbero gestire verifiche e interrogazioni per ottimizzare il trimestre?
I docenti si organizzano al meglio in base al numero di ore a disposizione cercando di procedere con intervalli regolari tra spiegazioni e verifiche. La valutazione è importante, quindi all’interno di ogni articolazione delle attività non si può prescindere dall’effettuare un congruo numero di verifiche. Gli alunni dovrebbero affidarsi alle indicazioni dei docenti e studiare con costanza in modo da procedere speditamente e di pari passo con lo svolgimento del programma, evitando sovrapposizioni nocive.
4) Influirebbe la scelta del quadrimestre anziché del trimestre sulle vacanze natalizie?
Credo che durante le vacanze natalizie gli studenti diligenti studierebbero comunque, a prescindere dalla divisione in due quadrimestri o in trimestre e pentamestre. Svolgere i compiti assegnati dai docenti e recuperare eventuali lacune è un dovere da parte degli alunni.
5) Ricerche a livello europeo rilevano che il sistema di verifica degli alunni nel trimestre non si basa più sulle verifiche orali. Quali sarebbero i problemi con queste?
Non so se gli esiti di queste ricerche a livello europeo si riscontrino anche nella scuola italiana. Le verifiche orali continuano ad essere somministrate e ritengo che abbiano la stessa importanza di quelle scritte. Per quello che ho potuto constatare, la scelta di una tipologia di verifica anziché di un’altra da parte di un docente non si basa sul trimestre o sul quadrimestre. Naturalmente in classi numerose si tende a prediligere la verifica scritta rispetto a quella orale in modo da ottimizzare i tempi.