Di Nicola Abbasciano – Classe II sez. D
Oggi è il 20 dicembre e il clima, per essere a meno di una settimana dal Natale e meno di un mese dal mese più freddo dell’anno, è buonissimo.
Oggi tutte le classi seconde (tra cui anche la mia) della scuola Vaccina si sono recati coni propri professori al Teatro Petruzzelli di Bari per assistere alla rappresentazione dell’opera classica di Giacomo Puccini: la Bohème.
Io e i miei coetanei siamo partiti un’ora dopo l’entrata a scuola (08:05) e siamo arrivati alle 10:30 circa.
Appena arrivati abbiamo subito mangiato, perché a teatro è proibito mangiare.
Mentre mangiavo e parlavo con i miei amici ammiravo l’edificio rosso e bianco che era il Teatro Petruzzelli, pensando a tutto ciò che avevo studiato a scuola e alla sua drammatica “esperienza”.
La costruzione dell’edificio fu pensata dai fratelli triestini Onofrio e Antonio Petruzzelli (da cui prende il nome il teatro) che proposero il progetto creato da Angelo Cicciomessere al comune di Bari. La proposta fu accettata il 29 gennaio 1896 e il teatro fu inaugurato il 14 febbraio 1903. Purtroppo la “vita” del Teatro Petruzzelli non è sempre stata rose e fiori, infatti fu bruciato in un incendio doloso e fu ricostruito ciò che fu perso il 7 settembre 2009 con soldi pubblici.
Entrati a teatro siamo rimasti sbalorditi dall’aspetto antico del teatro. Dopo aver preso i posti abbiamo assistito ad un vero spettacolo: più che la Bohème, il vero spettacolo era la struttura stessa.
Era tutto grande e completamente decorato e colorato, ma allo stesso tempo non pacchiano.
Niente però da togliere alla Bohème che ha lasciato a bocca aperta tutti noi per la voce fortissima dei personaggi (d’altronde questa è un’opera lirica). Mentre ascoltavo l’opera ho pensato alla sua storia: essa è composta da quattro quadri e fu scritta da Giacomo Puccini in tre anni. La Bohème parla di un gruppo di amici che vivono una vita spensierata nella Parigi del 1830, tra amori e ricordi.
Tra musica, auguri e pensieri siamo tornati ad Andria alle 13:45 soddisfatti dell’esperienza vissuta e che, a mio parere, non dimenticheremo mai.