di Alesssandra Bruni della classe II F- Cari mamma e papà,
dirvi grazie a voce sarebbe troppo poco, perciò vi scrivo questa lettera con la speranza che le mie parole arrivino dritte al vostro cuore. Comincio col dirvi una semplice parola dal significato apparentemente scontato:GRAZIE. Alcune volte ci sembra ovvio avere un oggetto, un vestito ecc…, perciò non ringraziamo nessuno, ma è sbagliato! Allora vi dico, dal profondo del mio cuore, GRAZIE: per le cose materiali, certo, ma in particolar modo per tutti i momenti, felici o tristi che siano, che mi avete regalato.Ci siete sempre stati: nei momenti più felici, eravate accanto a me per ridere insieme, in quelli meno felici mi eravate accanto comunque; era la vostra mano che mi asciugava ogni mia lacrima, era dalla vostra bocca che uscivano le uniche parole confortanti, ed era la vostra spalla quella a cui mi appoggiavo sempre.Mi ripetete che devo rafforzarmi, non versare lacrime per chi non ne merita, e di non fare una tragedia per ogni cosa che mi viene detta, ma puntualmente la mia fragilità mi porta a dare un certo peso alle parole, il che mi comporta DOLORE. Ma vi prometto che, un giorno, riuscirò a diventare forte. Nonostante io cerchi di dare il meglio di me in tutto e per tutto, mi rendo conto che non sono la figlia perfetta, ma tutto il contrario: so di essere testarda, un po’ piagnona e certe volte alquanto ‘pesante’, ma riuscite a sopportarmi 24h su 24, 7 giorni su 7 e 12 mesi l’anno. Solo per questo meritereste un Oscar. Voi non siete i classici adulti autoritari, la cui vita è basata solo ed esclusivamente sul lavoro. Voi sietel’esempio perfetto di genitore-amico, che non ti butta giù al primo ostacolo, bensì ti sprona per fare meglio. Alcune volte vi tratto male e me ne pento, ma vi voglio un bene che non si può misurare, anche se non sempre lo dimostro. Ricordatelo sempre.
Dalla vostra piccola peste