di Maria Tea Santagiustina e Alessandra Lisi Classe 1^A. – Scriviamo quest’articolo per informare i lettori su un mito inventato nell’antica Cina.
Le leggende sono sempre esistite e soprattutto nelle vecchie civiltà venivano utilizzate per dare una possibile spiegazione su come fosse nata la terra e tutto ciò che la popola..
Una di queste che è divenuto un mito molto conosciuto in Cina è quello di Kitsune che dal giapponese vuol dire “volpe”.
La leggenda narra che Kitsune fosse una creatura in grado di vivere a lungo e aveva la dote di mutarsi in persone di sesso ed età diverse.
Le sue forme di trasformazione più usate erano giovani ragazze o ragazzi per attirare altri uomini.
C’èera il fatto che Kitsune si nutriva della forza vitale umana e con il passare degli anni non sviluppò solo poteri sovrannaturali, ma anche nove code.
Arrivata alla nona coda il suo manto diventò argenteo e i raggi della luna la resero una creatura maestosa e misteriosa.
La figura della volpe è sempre stata considerata astuta e furba, e nel mondo cinese si pensa che ci sia un collegamento con il Kami, la divinità di fede Shintoista, legato alla fertilità e proprio per questo è difficile dare una data certa alla nascita del mito di Kitsune.
Risulta importante ricordare che esistono due tipi di Kitsune: Zenko definite come volpi benevoli e Yako definite invece come maliziose e malefiche.
Nel periodo Heian, epoca giapponese tra l’8 e il 12° secolo, il kitsunetsuki si pensava che fosse una vera e propria malattia mentale e che fosse causata dalle Kitsune che potevano controllare la mante degli uomini facendogli compiere delle assurdità.
Addirittura nei momenti importanti della storia giapponese si ritiene che queste siano state avvistate nei palazzi cittadini.
Inoltre le Kitsune nel 720 venivano celebrate durante i Matsuri cioè i festival tradizionali giapponesi come delle divinità portatrici di buon auspicio.
Non è mai stato chiarito se fossero solo un mito o realtà…