Una frase della canzone che mi ha lasciata stupefatta è la seguente: “… and she’s hooked to the silver screen, but the film is a saddening bore for she’s lived it ten times or more”. (Lei sta incollata allo schermo d’argento, ma il film è una noia mortale per chi lo ha vissuto 10 volte o più … ). Abbiamo passato molto tempo a riflettere sul significato di questa frase, pensando inizialmente che per “schermo” di riferisse alla televisione, e che la ragazza fosse annoiata perché forse si rivedeva nella protagonista. Ma poi, andando oltre, siamo giunti alla conclusione che probabilmente lo schermo potrebbe intendersi anche come uno specchio e che lei non volesse più specchiarcisi, per non vedere più la sua maschera. (…) A me questa canzone fa riflettere molto, perché allude anche a fatti banali ma che se guardati con degli occhi “diversi” possono risultare assurdi: “ Picchiarsi in discoteca; un avvocato che dà in testa alla persona sbagliata…” per citare solo alcune delle assurdità a cui si riferisce il cantante attraverso gli occhi di una ragazza con i capelli coloro topo. Una ragazza diversa, capace di guardare il mondo con altri occhi e restituircelo deformato. Come una stella cometa, anche lei diversa da tutte le altre stelle, ma capace di guidare verso la salvezza.
Marina
Life on Mars è una delle canzoni più indecifrabili che io abbia sentito. Parla di cose di tutti i giorni ma che diventano assurde se guardate da una prospettiva diversa. Cose banali e assurde allo stesso tempo e che tuttavia sono ancora molto attuali. In questo senso trovo che Bowie sia un cantante molto attuale anche se molto difficile da capire.
Camilla
Il look di Bowie è la cosa che maggiormente mi ha colpito. L’intento è quello di colpire l’attenzione ma anche di esprimere la propria diversità e unicità. Trovo che in questi anni siano davvero rare le persone che tentano di distinguersi dalla massa, perché è più facile nascondersi in una massa indistinta piuttosto che emergere.
Miriam
Attraverso il suo stile e le sue canzoni Bowie ha voluto lasciare capire al mondo che non è importante come siamo fisicamente o come ci si vesta. L’importante è essere se stessi e rispettare se stessi e gli altri per quello che si è.
Emanuele
Bowie ha fatto comprendere alla gente come essere unici mostrandosi con i suoi look stravaganti e parlando nelle sue canzoni di persone che si sentivano degli alieni. Oggi la stravaganza è criticata dalla massa, ma la propria unicità si esprime a volte attraverso la stravaganza.
Giada
Per me Bowie è stata la rock star inglese che più di chiunque altro è riuscito a trasmettere un messaggio importantissimo: l’unicità di qualcuno passa attraverso l’essere diverso da una massa. Questo significa dover superare degli ostacoli a volte, significa anche avere il coraggio di voler provare a considerare le cose in modo diverso, senza avere il timore di sentirsi giudicati.
Giorgia
Secondo me ci sono persone “diverse” sia per natura che per scelta. Sono diversi per natura i disabili e gli omosessuali; sono diversi per scelta chi decide di avere un aspetto fisico particolare (con un modo di vestire, con tatuaggi, taglio dei capelli…), oppure chi ha uno stile di vita fuori dalla norma e che difficilmente potrebbe essere approvato da tutti: insomma, uno stile di vita che sembra essere una forma di contestazione.
Tuttavia anche un colore di pelle diversa dalla propria può essere considerata una forma di diversità.
- Bowie è stato uno dei personaggi più poliedrici, importanti e influenti della scena Pop e Rock mondiale per circa cinque decenni. Nel corso della sua carriera ha cambiato stile e look innumerevoli volte, aveva occhi di diverso colore e forse la diversità la sentiva proprio sulla sua pelle, trattando questa tematica in moltissime delle sue canzoni.
Ecco alcune delle sue frasi a riguardo: “For me music is the colour, not painting. My music allows me to paint myself”. E ancora: “ We are the architects of life, but i salso true that life is thr maker of ourselves”.
Maria Giulia
La diversità è un argomento molto discusso ai nostri giorni, soprattutto tra noi ragazzi. Quando per esempio nel gruppo classe si ha un compagno “diverso” in qualcosa, come una caratteristica fisica, la religione, le abitudini o altro, il ragazzo in questione non è sempre accettato dagli altri, può essere allontanato, escluso o a volte persino deriso. Tutto questo non fa bene al ragazzo e a mio parere non fa bene neppure al gruppo.
David Bowie ha fatto della diversità uno dei punti di forza del suo personaggio artistico sia da un punto di vista musicale, sia da un punto di vista di come voleva apparire al suo pubblico.
Negli anni ’70 David si vestiva con abiti strani: uno smoking nero e bianco con pantaloni larghissimi; aveva capelli corti, rossi e alla spina, un fulmine disegnato sul suo volto.
Anche le sue canzoni parlano in molti casi di creature strane, che guardano con il loro modo personale il mondo di tutti i giorni come descritto nella canzone “Life on Mars”.
Bisogna guardare oggi alla diversità in modo positivo e non considerarla una debolezza. Secondo me il messaggio di Bowie è giusto. Siamo tutti diversi e non dobbiamo scoraggiarsi per questo, anzi, bisogna fare tesoro della propria diversità e provare ad inventarci qualcosa come ha fatto Bowie.
Aldo