di Bigarello Margherita Classe 1^ A. – Cari lettori eccoci al terzo appuntamento del miop racconto a puntate. Spero che vi piaccia quanto a me che è fatto proprio per essere letto. Buona lettura! –
Quando misi l’occhio la cosa mi sconvolse, per poco non caddi dalla sedia. Mi trascinai fino in salotto dove trovai stranamente le cartelle mediche dei miei e dalle quali spuntavano due fogli .
Erano gli ultimi esami del sangue dei miei genitori dove erano indicati i valori riscontrati. Sembrava tutto troppo strano, sembravano messi li per me.
Guardando notai una cosa, un quaderno degli appunti su quali erano appuntate delle parole incomprensibili.
Decisi di prenderlo ma appena mi avvicinai….. uno strano rumore come un mormorio mi invase le orecchie, diceva pressapoco cosi “il quaderno sceglie il proprietario non il contrario” mi tappai le orecchie e mi allontanai ma il mormorio continuava sempre più forte “ il quaderno sceglie il proprietario non il contrario”.
Mi si dilatarono le pupille un grido squarciò l’aria, mi bastarono pochi secondi per capire chi fosse.
Era la sinora Jennifer la nostra vicina, mi affacciai alla finestra per poco non mi venne tranciato il collo da un coltello lanciato dal’ altro lato della strada.
Guardai in basso ed eccola li una figura nera come l’ombra che portava via un sacco nero che si agitava, chiamai mia zia con tutta la voce che avevo nei polmoni.
La zia arrivò ma fu troppo tardi e pensò che stessi semplicemente giocando, cosi mi disse che non dovevo più farle prendere tutta quella paura solo per un gioco.
Subito le dissi di si e con lo sguardo basso mi recai in cucina per prendere un frutto, vidi uno strano riflesso rosso sul forno assomigliava ad una…. scritta però al contrario.
Si poteva leggere solo con lo specchietto da borsa di mamma che la rifletteva al contrario (a proposito confesso che non ho ancora capito perché lo avesse comprato).
Passai una buona parte del pomeriggio a rovistare in tutte le borse che erano di mia mamma.
Fidatevi, quando vi dico che ne aveva veramente tantee era proprio così.
Dovetti infilarmi fin dentro il ripostiglio delle scope per trovare la borsetta di raso rosso dove teneva quello strano specchietto, e stranamente, visto che la mamma aveva la mania di avere sempre tutto pulito questa era sporca di terra e schizzata di fango e la sua catenella (già perché è una borsetta a tracolla) era spezzata “ ecco perché l’ aveva nascosta nel ripostiglio” pensai ma quando la aprii…