L’incendio della Foresta amazzonica è ormai in corso da più di tre settimane, e da qualche giorno il livello di emergenza è ulteriormente salito. Numerosi sono gli appelli inviati tramite i social sugli incendi in amazonia, anche da parte di alcune celebrità, che sfruttano la loro popolarità in difesa del polmone verde della terra.
Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di ricerche spaziali del Brasile, a partire dall’inizio dell’anno si sono verificati 72mila incendi, con un aumento dell’83% rispetto al 2018, quando i roghi erano stati complessivamente 40mila.
L’Amazzonia, oltre ad un’ampia biodiversità, garantisce da sola il 20% dell’ossigeno alla Terra, e ogni anno assorbe circa 2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Per questo motivo gli scienziati di tutto il mondo hanno lanciato un vero e proprio allarme perché la piaga degli incendi potrebbe compromettere la lotta al cambiamento climatico e al riscaldamento globale, soprattutto se non fermata al più presto.
Si potrebbe pensare che gli incendi globali siano in aumento, ma al momento non ci sono prove. In base a uno studio satellitare della NASA pubblicato nel 2017, la quantità di terra bruciata nel mondo è diminuita del 25% negli ultimi 18 anni, forse grazie a una migliore gestione delle foreste.
Secondo il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), un programma di osservazione atmosferica dell’Unione Europea, nella prima metà del 2019 si sono levate, dagli incendi di tutto il mondo, 3500 megatonnellate (cioè milioni di tonnellate) di anidride carbonica: un valore in media con quelli degli ultimi 16 anni.
È INUTILE PER L’UOMO CONQUISTARE LA LUNA, SE POI FINISCE PER PERDERE LA TERRA.