//Pasquetta di sangue a Licata

Pasquetta di sangue a Licata

di | 2018-04-04T18:09:50+02:00 4-4-2018 18:09|Alboscuole|0 Commenti
ALESSANDRA CUTTAIA – Lunedì 2 aprile, giorno di Pasquetta, a Licata è stato ucciso, in via Re Grillo, Angelo Carità, agricoltore di anni 60. L’uomo, finito di lavorare, è salito in macchina e lì, mentre faceva manovra, è stato avvicinato dal commando e freddato a colpi di pistola. Sotto shock la moglie, che non vedendo rientrare il marito per il pranzo è andato a cercarlo sul podere. A pochi metri dall’auto del Carità è stata ritrovata anche un ‘altra utilitaria, probabilmente questa sarebbe stata prima utilizzata da uno dei due componenti il commando e poi abbandonata lì. Secondo la ricostruzione, fatta dai carabinieri, il Carità era atteso da due killer, anche se a sparare sarebbe stata una sola pistola, una calibro 9. Dai rilievi, fatti dalla scientifica del reparto operativo dei carabinieri di Agrigento, sarebbero stati sparati 4 colpi contro l’agricoltore, ma solo due avrebbero centrato la vittima al volto uccidendolo. Gli investigatori al momento non escludono nessuna pista, ma sono tanti i dubbi da chiarire. E proprio in queste ore sono decine gli amici e i conoscenti sentiti dai carabinieri per ricostruire soprattutto l’ultimo periodo di vita dell’agricoltore. A coordinare le indagini il pm Faga e il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella. Ed è proprio sui motivi del delitto e sul movente che si sta lavorando, tirando fuori vecchi e nuovi fascicoli riguardanti la vittima, cominciando dall’ultimo: l’omicidio di Giovanni Brunetto. L’imprenditore agricolo Brunetto fu trovato sotterrato in un appezzamento di terreno in territorio di Canicattì, cinque mesi dopo l’omicidio, avvenuto il 7 maggio 2013. Fu grazie ad una intuizione dei pubblici ministeri di allora e del neo procuratore aggiunto Vella che si trovò il cadavere, fatto a pezzi, ed occultato in un appezzamento di terreno sul quale aveva lavorato Carità. Per questo delitto, Angelo Carità, era già stato condannato all’ergastolo in primo grado dalla Corte di Assise di Agrigento. Nelle more del processo di appello però è stato scarcerato per decorrenza dei termini. Oggi la salma del licatese verrà restituita alla famiglia per la veglia funebre e venerdì, nel santuario di Sant’Angelo, si terranno i funerali.