Il 27 settembre 2019, nell’ambito del programma di “Lector in fabula”, alcune classi dei licei conversanesi “Simone-Morea” e “San Benedetto” si sono recate presso la chiesa di Santa Chiara alle ore 10:30 per assistere alla conferenza di Matteo Nucci, dal titolo Mare monstrum, sul tema delle migrazioni nella mitologia greca e latina. Secondo i miti greci, i primi ad imbarcarsi per mare, costretti alla fuga a causa di guerre, furono i Troiani, che dalla loro città in fiamme solcarono il Mediterraneo alla ricerca di una nuova terra in cui stabilirsi.
Prendendo le mosse dal viaggio di Enea alla ricerca di una nuova patria, attraverso varie tappe tra cui la Tracia (dove i profughi troiani non furono ben accolti), poi alcune isole nel mar Egeo, Creta, le coste della Grecia e ancora la fertile Sicilia (Trinacria) e Cartagine, Nucci ha evidenziato come i profughi del mito siano stati in genere ospitalmente accolti ed avviati ad un percorso di integrazione e proficuo scambio culturale.
Quasi inevitabile il confronto tra il mito virgiliano e l’attualità, che vede coinvolti centinaia di migliaia di profughi anch’essi in fuga da guerre o altri disagi, come carestia e siccità, in cerca di riscatto e di un posto da poter chiamare casa. Nel nostro caso, dice Nucci, noi italiani non dovremmo comportarci come fecero i traci, ma essere più accoglienti, perché -sostiene- in futuro questi ‘’uomini senza terra’’ potranno essere utili al nostro Paese. Nucci ha fornito lui stesso la chiave interpretativa della sua conferenza, dichiarando esplicitamente fin dall’inizio la sua posizione politica, ovviamente contraria ad atteggiamenti sovranisti e xenofobi. Al termine del discorso, il pubblico ha avuto la possibilità di porre delle domande o esprimere il proprio pensiero in merito a ciò che era stato detto. Tra gli altri, è intervenuto il professor Lattarulo, il quale ha contestato sul piano metodologico la tesi sicuramente rispettabile del sig. Nucci, poiché occorre cautela nel fare un uso strumentale ed ideologico del mito. Le storie evocate da Nucci sono, insomma, miti (la storia è stata in ogni tempo ben più dura, come insegna Tucidide riguardo all’imperialismo ateniese) che non possono essere paragonati alla situazione di profonda crisi che il nostro Paese sta vivendo.
Altri interventi hanno manifestato la profonda partecipazione degli studenti al tema di scottante attualità, che tanto ha fatto e farà discutere.
RICCARDO BRUNETTI, FEDERICO SPARASCIO, IV C LC