//L’attimo fuggente

L’attimo fuggente

di | 2019-07-10T16:27:48+02:00 10-7-2019 16:27|Alboscuole|0 Commenti
“L’attimo fuggente” o “Dead Poets Society” (titolo originale) è un film drammatico diretto nel 1989 da Peter Weir che racconta la storia di un docente davvero originale, il mitico Professor Keating. John Keating è un professore di letteratura che è stato appena trasferito al collegio maschile Welton e fin da subito il suo modo anticonformistico (e unico) di insegnare colpisce tutti gli studenti. La prima volta che il professor Keating spiega la poesia, ordina ai suoi alunni di strappare le banali pagine introduttive alla poesia dell’antologia e esorta tutti gli studenti a scrivere la prima cosa che passa loro per la testa. Fa un esperimento e coma cavia si serve dello studente più timido e riservato in assoluto, Todd Anderson: lo fa girare per la stanza in modo da stordirlo completamente e da svuotare la sua mente da ansie e preoccupazioni. Successivamente gli chiede di mettere insieme le prime parole che gli vengono in mente e di formare frasi di senso compiuto, senza pensarci troppo. Nel giro di due minuti, anche se con questo metodo assai strampalato, avviene la magia: Todd con la sua poesia riesce a comunicare un messaggio profondo. Nei suoi primi mesi di insegnamento Keating con la sua personalità trascinante esorta i suoi ragazzi a cogliere l’attimo, perché la giovinezza è fulminea e bisogna sfruttare ogni occasione per apprezzarla e viverla al meglio. Il professore influenza molto in particolare un gruppo di suoi allievi che lo stimano a tal punto da ricreare la setta dei poeti estinti (da qui il titolo “Dead Poet Society”), ovvero un gruppo che frequentava Keating con i suoi coetanei quando era studente, una sorta di cenacolo in cui venivano lette poesie di autori celebri e altre inedite dei componenti stessi del gruppo. L’atteggiamento coinvolgente del professore porta Neil, un suo studente particolarmente talentuoso, a coronare il suo sogno di voler recitare in pubblico. Questo suo sogno verrà intralciato più volte dai voleri del padre, che fin da sempre aveva progettato la vita del figlio non pensando ai suoi veri interessi e passioni. Neil, anche dopo aver cercato insistentemente di far capire al padre che il teatro era la sua vera passione, nonostante il saggio professor Keating gli abbia consigliato il dialogo col genitore, decide di coltivare questa attività segretamente, facendo credere anche al suo adorato professore che il padre gli abbia dato il consenso e correndo quindi un grande rischio. Nel frattempo il preside del Welton verrà a conoscenza della setta dei poeti estinti senza riuscire però d identificare con precisione i membri del gruppo. Ciò che stravolge la storia dirottandola verso la tragedia avviene al momento della recita di Neil, a cui partecipano tutti i suoi compagni, il professor Keating e anche il padre: appena la recita finisce, il padre di Neil lo chiama per parlare in disparte con lui e senza nemmeno complimentarsi per la sua bravura, gli comunica che l’ha iscritto ad un’accademia militare. Questa terribile notizia turba gravemente Neil che, sconvolto, si suicida con la pistola del padre nel cuore della notte. La morte di Neil segnerà molto il professor Keating che interroga se stesso domandandosi se è stato lui a provocare l’infelicità del ragazzo. Il preside aprirà un’inchiesta per scoprire di più sulla questione e Keating, individuato come capro espiatorio ideale, verrà costretto ad abbandonare l’istituto. Anche se a malincuore, il professore dovrà salutare per un’ultima volta i suoi alunni, distrutti e abbattuti sia per la morte del loro compagno sia per il licenziamento del loro amato docente. Il modo in cui i ragazzi gli dicono addio è passato alla storia: Todd sale in piedi sul banco e dopo di lui tutti i compagni lo seguono, pronunciando all’unisono le celebri parole “O capitano, mio capitano”. Ho adorato questo film nonostante la fine sia tragica soprattutto per ciò che il professor Keating, interpretato da Robin Williams, cerca di trasmettere. Ognuno è libero e deve fare ciò che più desidera, seguire la strada che più lo attrae e ardere di una passione che lo trascina, solo così si può essere felici. Un altro messaggio che traspare è quello riguardante l’importanza delle passioni: Keating infatti ci dice che discipline come medicina, legge, ingegneria sono importanti, ma sono le passioni come l’amore, la bellezza e la poesia che accendono l’animo umano, rendendo la vita degna d’essere vissuta. Emma Boschi / 3G Liceo Classico Galileo di Firenze