Chi avrebbe mai immaginato che il grande politico, letterato e storico romano, che visse sotto il regno romano-barbarico degli Ostrogoti e successivamente sotto l’Impero Romano d’Oriente, avrebbe visitato i luoghi più caratteristici e affascinanti di Cosenza?
Ebbene sì!Cassiodoro, il Grande, diventa il protagonista del nostro cortometraggio, girato in occasione del Concorso “Vivarium – Conoscere Cassiodoro”.
In classe ci siamo documentati consultando la sua più vasta e importante opera, le “Variae”, che ci ha consentito di conoscere i suoi interessi, i suoi studi, le sue passioni.
Flavius Magnus, Aurelius, Cassiodorus, senator, è stato un testimone fondamentale della fine dell’impero Romano e quindi della nascita del medioevo nonché padre delle biblioteche dell’Occidente. Nasce presumibilmente tra il 485 e il 490 d.C. circa, a Scolacium, l’antica Squillace, da una prestigiosa famiglia senatoria di origini siriane. Fu a servizio del re ostrogoto Teodorico, sotto il quale il nostro paese conosce un periodo di splendore; visse alla ricerca di una possibile unione tra la cultura pagana e cristiana, tra la civiltà occidentale e orientale, ma quando si rese conto che era impossibile conciliare le tradizioni barbare con quelle romane, si ritirò dalla vita politica e ritornò a Squillace, dove fondò il “Vivarium”, Il Monastero di Vivario, il cui nome deriverebbe dai vivai per l’allevamento dei pesci costituito da tre vasche scavate nella roccia in cui allevare i pesci per i bisogni del monastero e ancora visibili nella zona di Copanello. [Scolacium] civitas… fruitur marinis quoque copiosa deliciis, dum possidet vicina quae nos fecimus claustra Neptunia: ad pedem siquidem Moscii montis saxorum visceribus excavatis fluenta Nerei gurgitis decenter immissimus, ubi agmen piscium sub libera captivitate ludentium et delectatione reficit animos et ammiratione mulcet optutus, currunt avidi ad manus hominum et antequam cibi fiant, escas expetunt”1 Sui colli di Squillace fondò il monastero di Monte Castello, destinato ad accogliere la preghiera e il lavoro manuale dei religiosi. nvitat siquidem vos locus Vivariensis monasterii ad multa peregrinis et egentibus praeparanda, quando habesti hortos iriiguos et piscosi amnis Pellenae fluenta vicina, qui nec magnitudine undarum susspectus habeatur nec exiguitate temnibilis […]1 Morì ultranovantenne intorno al 583 d.C. e i suoi monasteri ebbero un rapido declino; la celebre biblioteca del Vivarium andò smembrata e dispersa. Nel Vivarium, Cassiodoro trascorse molti anni della sua lunga vita dedicandosi allo studio e alla scrittura di opere didattiche per il clero. Qui istituì uno scriptorium per la raccolta e la riproduzione di manoscritti, che fu il modello al quale si ispirarono successivamente i monasteri medievali, come quelli Benedettini. Dallo studio delle fonti storiche è scaturita l’idea di realizzare, insieme alle nostre insegnanti, un cortometraggio che riproponesse, sinteticamente, i tratti più salienti del suo operato e, attualizzandone la presenza nella nostra città, abbiamo immaginato un suo ritorno dal passato. Il personaggio di Cassiodoro, interpretato dal nostro compagno Sgrò Patrick, è stato accompagnato nel nostro centro storico e nella parte nuova della città. Da uomo di vastissima cultura qual era, è stato immediatamente attratto dal nuovo planetario e dal ponte San Francesco, progettato dal famoso architetto Santiago Calatrava; nelle chiese del Crocifisso e San Francesco di Paola si è soffermato a pregare intensamente, mentre presso l’Archivio di Stato ha osservato con interesse gli antichi documenti esposti. Ha visitato infine i nostri istituti scolastici: l’Istituto Tecnico Agrario “Tommasi” dove si è immerso nei vigneti, negli oliveti, nelle serre e negli orti solidali; nell’Istituto Professionale Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “Mancini” ha potuto visitare i laboratori di Enogastronomia, Sala e Vendita ed Accoglienza Turistica in cui gli studenti trasformano sapientemente, durante le esercitazioni pratiche con l’aiuto dei loro docenti d’indirizzo, i prodotti dell’azienda agraria realizzando piatti tipici della dieta Mediterranea in un sistema di filiera corta dal produttore al consumatore. Siamo stati guide di Cassiodoro per un giorno ma anche guide di noi stessi: raccontare quello che per noi è quotidiano e quindi scontato e quasi privo d’interesse è apparso ai nostri occhi per la prima volta rivestito di un abito nuovo che ci ha coinvolto e affascinato. In sintesi questa esperienza con Cassiodoro ci ha regalato occhi ed emozioni nuove! Classe 3 R Accoglienza turistica Bruno Vinicio, Corina Francesca classe 5M Sala1 Capitolo XXIX Institutiones (La posizione del monastero Vivariense vi invita a preparare molte cose per i pellegrini e i poveri, poiché avete orti provvisti di acqua e il vicino corso del torrente Pellena, ricco di pesci, non ritenuto pericoloso né per la potenza della sua corrente, né preoccupante per la scarsità delle sue acque […]).
1 Variae 12.15 [Scolacium] gode anche di prelibati frutti di mare, poiché possiede i vicini chiostri di Nettuno, da noi fatti: giacché, scavate le viscere del monte, vi abbiamo convenientemente immesso le onde del mare. Là una schiera di pesci, trastullandosi in libera schiavitù, ricrea l’animo di diletto e carezza l’occhio ammirato. Quelli corrono avidi verso la mano dell’uomo, e vogliono cibo, prima di divenire cibo. L’uomo nutre i suoi bocconcini e, mentre è in suo potere catturarli, spesso avviene che, soddisfatto, lasci tutto).