Nel mondo di oggi i ragazzi, si sa, amano i propri cellulari e fanno di tutto per avere l’ultimo modello uscito sul mercato. Proprio per questo ultimamente mi sono chiesta: “Chi di noi lo venderebbe per avere abbastanza soldi da aiutare bambini che non hanno neanche da mangiare?”. Ora una risposta ce l’ho: chi crede nella frase “La vita è farsi dono”. Ad esempio… io! Io che non capisco come si possano preferire beni materiali alla compagnia di un amico o, come si possano spendere tanti soldi per un regalo, aspettandosi di riceverne uno ancora più costoso. Sempre io che non sopporto chi afferma di aiutare i bisognosi ma è il primo a non ascoltare neanche suo fratello, o chi dice di farsi in quattro per gli altri, ma lo fa solo per apparire. Purtroppo il mondo è pieno di persone di questo tipo, ma fortunatamente ce ne sono anche molte che, letteralmente, vivono per gli altri. Basta pensare ai donatori di organi, ai missionari, agli operatori della Caritas, ma anche alle normalissime persone che fanno tanto, tra cui donare il sangue. Come mio padre, che ammiro molto, anche per come si impegna a salvare vite attraverso il suo lavoro. Da grande vorrei tanto assomigliare a lui, che pur facendo quello che reputa la normalità, mi ha insegnato che non serve essere supereroi per fare del bene. Ovviamente, però, prima di aiutare sconosciuti, bisognerebbe pensare alla propria famiglia, che è il dono più prezioso; invece, in questo ultimo periodo, sta via via svanendo, a causa dei molti problemi che affliggono la nostra generazione. Posso dire quindi di aver raggiunto una conclusione. Aiutare è un dono, ma per farlo non bisogna annullare sé stessi, né trascurare la propria famiglia.