Oggi pensavo che sarebbe stata una giornata come tutte le altre, ma verso la fine della quarta ora ho capito che mi sbagliavo! Infatti siamo andati in palestra perché è venuto Roberto Alborghetti, giornalista ed autore di “Social o dis- social?”. Ci ha spiegato vari casi di cyberbullismo, come quello di una ragazzina di nome Laura che un giorno ricevette il messaggio: “LAURA SEI GRASSA”. Appena ho sentito questa cosa, mi sono amareggiato tantissimo, perché ho pensato a quanto possa essere crudele il mondo e a tutta la sua grande cattiveria. Il bullismo è un fenomeno che odio, perché so che, anche solo dicendo o scrivendo una semplicissima parola, possiamo ferire i sentimenti di qualcuno e distruggerlo psicologicamente.
Dopo l’autore ci ha spiegato che molti genitori danno in mano il telefono ai propri figli troppo presto e da lì nascono le occasioni per conoscere i primi social network dove si possono fare brutti incontri, come quello con i pedofili. Io posso capire quanto sia sbagliato dare un telefono al proprio figlio all’età di 8 anni, perché anche io ci sono passato; fin da subito ho aperto un profilo Instagram e Whatsapp, però gestiti da mio fratello maggiore, ignaro dei pericoli che il web nasconde. Oggi ho capito tante cose e condivido quanto ha affermato l’autore perché è vero che noi ragazzi siamo dipendenti della tecnologia, soprattutto dei telefonini e dei videogiochi. Vorrei tanto provare a vivere come in passato hanno fatto i miei coetanei, senza i social network, ma all’aria aperta e in modo sicuramente più salutare.