Un giorno un canguro, saltellando in un piccolo sentiero, incontrò un coniglietto sperduto ed affamato. Lui si fermò e gli chiese: <Piccolo, perché stai piangendo?> E questi gli rispose:<Un cacciatore con un grande casco verde ha catturato la mia famiglia ed io, fortunatamente, sono riuscito a fuggire e adesso sono sperduto ed affamato>. Il canguro, colpito dal racconto della bruttissima vicenda, gli fece una promessa:<Nel mio povero orto dovrei avere delle carote adatte a te; domani te le porterò. Vieni nello stesso posto in cui ci siamo ora incontrati.> Ma il canguro non si fece vedere né il giorno dopo né nei seguenti. Intanto il coniglio si cibava solo di qualche misera erba che trovava lungo il sentiero che percorreva nella speranza di incontrarlo di nuovo. Ma i giorni passavano, del canguro nessuna traccia, mentre lui diventava sempre più affamato. Perciò decise di tornare nella sua casa. Ci entrò con timore, assicurandosi che non ci fosse più nessuno, uscì fuori e si diresse verso l’orto coltivato, un tempo, dalla madre. Lì trovò delle ottime carote e molti ortaggi per cui decise di farci ritorno ogni qualvolta la fame si dovesse far sentire. Dopo alcuni giorni il canguro notò che nella sua dispensa le provviste cominciavano a scarseggiare, così si ricordò del coniglio affamato che aveva incontrato e della promessa fattagli. Allora decise di andarlo a cercare. Il coniglio, quando lo vide arrivare, subito lo riconobbe, lo accolse nella sua dimora e gli offrì da mangiare. Il canguro, vedendo la bella accoglienza, capì che non si era comportato per niente bene nei confronti di quell’essere indifeso, si scusò e da quel giorno in poi prese a proteggere il coniglio, diventando così il suo migliore amico.
Non è mai troppo tardi per pentirsi e per riparare al danno fatto.