Una pecorella molto curiosa entrò per caso in una giungla, non sapendo dove andare e non sapendo quali bestie feroci la aspettassero. Infatti arrivò subito un leone affamato e minaccioso. La pecorella si pietrificò, ma improvvisò una scenata:
“Beeee, beeeee. Mamma, dove sei? Dove sei? Aiutami!”
La pecora, spaventata, stava per svenire, ma recitò così bene la parte che il leone, pur essendo affamato, si fermò e la pecorella si tranquillizzò. Il leone quindi disse:
“Senti, io sono affamato ma, siccome mi fai pena, ti lascio scappare; vai, prima che cambi idea.”
La pecora se ne andò di corsa, senza farselo ripetere due volte, e contenta di averla scampata bella. Dopo qualche tempo, mentre gironzolava di nuovo nella stessa zona, dimentica dell’accaduto, scorse il leone intrappolato, ma fece finta di nulla e stava per oltrepassarlo, quando il leone la vide e la chiamò:
” Ehi pecorella, non mi hai visto? Sono qui intrappolato! Aiutami a liberarmi, io ti ho salvato la vita una volta e ora tocca a te. Salvami, così saremo pari!”
Ma la pecora, ingrata, pensando di liberarsi definitivamente del re della giungla, se ne andò sghignazzando.
Il leone, per fortuna, venne aiutato da altri animali che si trovavano nei paraggi e che aveva trattato con gentilezza in occasioni diverse, così si liberò. Infuriato, corse velocissimo verso la pecorella, che intanto zampettava a e ridacchiava felice di essere riuscita nel suo intento.
Questa volta il leone, quando la raggiunse, non si fece abbindolare come la prima volta, così afferrò la pecora e la divorò, senza ripensarci due volte.
La morale di questa favola è: “Chi la fa l’aspetti”.