Secondo molti, le amicizie create in rete sono una buona pratica, mentre altri la pensano diversamente: c’è il cyberbullismo, ci sono i pedofili, gente malata di mente, ecc…
Dal mio punto di vista le amicizie online si possono accettare ad alcune condizioni: occorre sapere chi c’è veramente dietro lo schermo, si deve conoscere l’altro già di persona, oppure può essere un amico di un amico che si conosce nella realtà. Insomma, bisogna stare molto attenti alle persone che si frequentano in rete e, d’altronde, questa è la stessa cosa che mi dicono i miei genitori: va bene solo se si è certi che la persona non porti pericoli. A me è già successo di fare conoscenze online: ogni tanto conosco qualcuno tramite i miei giochi e i social ai quali sono iscritto.
Su questo argomento ci sono anche degli psicologi che stanno dalla parte del sì e altri dalla parte del no: possiamo vedere una ricerca dello psicologo sociale Turkle, autore del libro “Alone together” che si basa su un’osservazione di quindici anni di come bambini e adulti interagiscono con la nuova tecnologia. Lo psicologo dice che “stiamo perdendo il significato della voce umana”, intendendo che ormai non ci accorgiamo veramente di quello che ci circonda e che spesso siamo posseduti dai dispositivi elettronici di oggi. Un altro esempio è il parere dello psicologo Beth Dall che, al contrario di Turkle, afferma che i social aiutano ad instaurare nuove amicizie con le persone timide ed un po’ isolate, facendo crescere il proprio carattere e la propria autostima.
Si può dire quindi che Internet in generale può rivelarsi molto utile per svariate esigenze, solo se lo si usa in modo adeguato.