//Quella maledetta luce blu

Quella maledetta luce blu

Articolo originale di Beatrice Mautino, Che paura quella luce blu, tratto da “Science” del 2018 Rielaborato da Valentina Fabbri, Diayle Thiam, Federico Guerrini, Leonardo Teodorani, Filippi Matteo, Merca Manuel, Kuci Silvio e Manzo Masresha. Su riviste e sui siti sta spopolando la credenza che la luce dei dispositivi provochi effetti negativi sulla pelle. Il fenomeno si chiama “HEV”, cioè high energy visible light, più comunemente chiamato “LUCE BLU”. Proprio da questa credenza, sul mercato sono apparsi “PRODOTTI ANTI HEV”; per contrastare gli effetti di queste onde luminose alcune aziende importanti come la “APPLE” si sono dedicate a questo settore appoggiando la campagna dello “Influencer Jemer” nella formulazione di una crema protettiva. Sono stati condotti molti studi riguardo all’HEV. Quelli meno recenti sono stati scartati a causa delle tecnologie obsolete utilizzate durante le ricerche. Gli studi recenti, invece, condotti con strumenti all’avanguardia, confermano che l’HEV provoca effetti nocivi sulla pelle, in particolare provoca un aumento della pigmentazione in persone con un fototipo alto, cioè con la pelle scura, oltre a stimolare la graduale formazione di radicali liberi, i quali inducono un precoce invecchiamento cutaneo. Grazie ad uno studio condotto nel 2014 dall’Università di S. Paolo del Brasile, è stato dedotto che l’aumento di pigmentazione è causato dal rapporto fra luce del dispositivo e la quantità di melanina contenuta nella pelle. Gli studi proseguono in quanto si è arrivati ancora da una verità statistica, soprattutto sull’effetto benefico delle creme anti HEV.