Cristina Forcina, Giulia Di Francia – Dal 2010 è stato istituito un “Attestato d’Onore” dalla Presidenza della Repubblica con lo scopo di premiare i giovani al di sotto di 18 anni che, per comportamento o capacità, rappresentano un modello di buon cittadino. Lo spirito che ha portato alla nascita di questo riconoscimento può essere perfettamente riassunto nella frase di Terenzio (commediografo latino del II secolo a. C.): «Homo sum: humani nihil a me alienum puto». Per ottenerlo, infatti, bisogna distinguersi in attività legate allo sport, alla scuola, al volontariato o semplicemente attraverso dimostrazioni di “humanitas”, vale a dire l’attenzione agli altri, ai deboli, il sentimento della solidarietà, della disponibilità all’accoglienza, diremmo oggi… La più giovane premiata nel 2018 è stata Rebecca Maria Abate, di soli 10 anni e originaria di Lucera (FG), che è riuscita a dare aiuto e forte stimolo a una compagna di scuola con grave disabilità, permettendole di uscire dal suo silenzio e comunicare con la propria classe. A differenza della ragazza foggiana, distintasi in un’attività legata all’ambiente scolastico, nell’ambito dello sport è degna di essere ricordata Jasmine Manbal, di 16 anni. Questa, campionessa di Judo, è riuscita, attraverso lo sport, a reagire alla sua malattia cronica che l’ha portata a un lungo malessere e l’ha debilitata: l’attività fisica è stata, in questo caso, un’occasione di crescita individuale e di socialità necessaria a dare alla sua vita una svolta positiva. Questi ragazzi dovrebbero rappresentare un esempio per tutti noi, spingendoci a superare le nostre difficoltà e paure in un continuo confronto con se stessi e con gli altri.