Gioia Musico – Ecco cosa succede quando le nuove generazioni vogliono far sentire la propria voce: i ragazzi si riuniscono nelle piazze e dimostrano di essere più maturi degli adulti stessi, impegnandosi pacificamente a risolvere un problema che riguarda tutti. Questo è il motivo per cui il Global Strike For Future di venerdì 15 marzo ha suscitato grande scalpore mediatico, generando non solo commenti di approvazione e ammirazione, con tanto di paragone con le proteste studentesche del ’68, ma anche critiche per la sua inconsistenza, con l’accusa agli studenti di voler solo saltare la scuola o di non saper fare altro che scioperare senza prendere sul serio l’iniziativa. È un dato di fatto, ormai, quanto sia grave il surriscaldamento climatico, riconosciuto dagli scienziati già da molto tempo, e che solo agendo ora, non domani, non tra un anno, si può evitare la catastrofe; tuttavia, ancora non sono stati presi seri provvedimenti per spegnere le centrali a carbone, contrastare l’uso eccessivo della plastica da imballaggio, incentivare l’utilizzo di energie rinnovabili, favorire lo spostamento con i mezzi pubblici e in bicicletta e aumentare il consumo di prodotti biologici a km 0. Proprio per questo gli studenti, guidati dalla loro coetanea Greta Thunberg, hanno dimostrato di tenere a questo pianeta molto di più delle generazioni precedenti, scrollandosi così di dosso lo stereotipo del giovane completamente disinteressato a tutto. In effetti, una sola persona è riuscita, grazie unicamente alla forza della verità, a coalizzare migliaia di giovani in tutto il mondo per far capire agli adulti che stanno per lasciarci una Terra peggiore di quella che avevano ricevuto loro, mostrando in ciò un grave atto di irresponsabilità. Anche gli studenti di questo liceo classico hanno aderito all’iniziativa e si sono dati appuntamento a Roma; arrivati in treno, si sono poi riuniti a piazza di Spagna e hanno preso parte alla protesta in cui si sono susseguiti vari interventi dei ragazzi e dell’esperto, il noto geologo Mario Tozzi. Tra i temi apparsi sugli striscioni ci sono stati quello relativo alle ecomafie che provocano distruzione, inquinamento e morte, senza alcun rispetto per la terra e per le persone, e quello della salvaguardia degli animali, come l’orso polare, che, con i terribili cambiamenti climatici, rischiano l’estinzione. Al di là delle opinioni che si possono avere riguardo l’efficacia di tale protesta, è bene, però, rendersi conto della causa che ha spinto i giovani a mettersi insieme e a lanciare il loro grido di disapprovazione per come si sta gestendo il problema: è facile, infatti, sostenere che gli studenti non hanno cambiato nulla; in realtà, è accaduto l’esatto contrario perché si è parlato a lungo di loro e quindi anche del surriscaldamento globale. Sarebbe giusto, allora, non deludere le alte aspettative di quelle persone che hanno ancora fiducia nell’umanità, nonostante tutto. Quindi, è auspicabile che la speranza che ha mosso i giovani possa stimolare tutti gli altri a cambiare, partendo anche dalle scelte più banali al supermercato, per garantire un futuro ai nostri figli e nipoti, mettendo da parte ogni genere di sentimento egoista.