//Adotta un filosofo

Adotta un filosofo

di | 2019-05-28T19:22:08+02:00 28-5-2019 19:22|Alboscuole|0 Commenti
di Daniele Perfetta- «Se uno ha la presunzione di dare definizioni, la filosofia abitua alla cognizione dei saperi positivi e al loro rapporto. In questo sta la sua rinnovata funzione».È così che il docente di storia della filosofia Fulvio Tessitore dà ufficialmente il via al progetto“Adotta un filosofo”. Un prospetto pressoché unico nel suo genere, con lo scopo di avvicinare due mondi ormai agli antipodi –  giovani e anziani – con l’obiettivo di chiarire il ruolo quanto mai precario che assume l’Unione Europea ai giorni nostri. Perché è nata l’Unione europea? Quali sono gli obiettivi? È già  possibile considerarla  successo o fallimento? Se è pur vero che le ombre delle Grandi Guerre possono essere considerate ormai alle spalle, d’altro canto la stessa paura che ciò possa ripetersi va man mano scemandosi. In un contesto siffatto, i giovani sono dunque totalmente impreparati a comprendere cosa sia davvero intraprendere un ulteriore conflitto mondiale: foto, immagini, video, libri di storia… nulla di tutto questo è in grado di trasmettere la totalità delle emozioni, sentimenti e soprattutto paure di quegli anni. Un giovane circondato dalla “noia” di una pace perpetua non può comprendere fino in fondo cosa possa significare vivere sapendo che quel domani molto probabilmente rischia di non esserci neppure. È per far fronte a queste cicatrici di guerra che nasce l’UE: affinché gli errori del passato risultino da esempio pur costruire un futuro migliore. E cosa farne di tutti quei valori, di quelle memorie? Beh, bisognerebbe chiedere  consiglio a chi quegli anni li ha vissuti sulla propria pelle. Ed è così che nasce l’idea di “Adotta un filosofo”, un progetto di formazione rivolto alle scuole superiori della regione Campania a cura di Massimo Adinolfi, organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival che da anni promuove e organizza il Napoli Teatro Festival Italia. Sebbene l’obiettivo iniziale fosse la Aone di sessanta licei ed istituti tecnici, il prospetto ha raggiunto quota ottantadue scuole, delle quali 39 di provincia partenopea, 19 provenienti da Salerno e le restanti rispettivamente da Caserta (12), Avellino (8) e Benevento (4); tra queste non manca di certo la partecipazione del nostro IS A. Nifo. Il piano ha visto la partecipazione di oltre 20 docenti universitari di storia e filosofia – tra i quali gli stessi Biagio de Giovanni, Aldo Masullo, Fulvio Tessitore e Vincenzo Vitiello, protagonisti del manifesto di presentazione con tanto di maglietta raffigurante lo slogan – impegnati in incontri e convegni con i ragazzi delle scuole partecipanti. Nonostante oltre mezzo secolo di differenza, ciascuno, a modo suo, ha avuto l’opportunità di crescere e maturare al fine di comprendere fino in fondo cosa significhi essere Europei, ancor più che Italiani. Tali conoscenze, miste all’aggiunta di un pizzico di creatività, hanno impegnato gli studenti nella seconda parte del progetto, ove ciascuno, singolarmente o in gruppo, aveva il compito di presentare un testo o un elaborato multimediale raffigurante la propria concezione di Europa. A ciascun partecipante sono stati inoltre donati una card per due persone che consente l’accesso gratuito a tutti gli spettacoli del Napoli Teatro Festival Italia e la possibilità, per un anno, di accedere gratuitamente alle mostre allestite presso il Madre – Museo d’Arte contemporanea. Tuttavia, durante premiazione, tenutasi presso il Teatro Sannazaro di Napoli, alle sei scuole che hanno presentato i migliori progetti è stata assegnata la possibilità di partecipare, nel mese di maggio, a un viaggio di istruzione presso le istituzioni dell’Unione Europea. Sebbene il premio finale si sia dimostrato abbastanza allettante senza però essere stato raggiunto per questa volta, ciò che ha reso davvero un successo tale progetto, aldilà dei vari incontri e progetti formativi, è stata la dimostrazione di una partecipazione attiva dei giovani in tema di storia attuale e ancor di più in ambito politico, un lascito che fa ben sperare per il futuro