Autrice
Martina Devito, 2°C
Scuola secondaria di primo grado “S. G. Bosco – A. Manzoni” , Toritto (Ba)
Siamo a Parigi nel 1940 circa. Edmond Batignole è un rosticciere che vive lì in un piccolo appartamento. Un giorno però la famiglia Bernstein è accusata di aver rubato dalla rosticceria di Edmond la salciccia e le autorità tedesche lo vennero a sapere subito grazie al collaborazionista Pierre che inoltre era il fidanzato della figlia di Edmond, Michelin. Le autorità tedesche arrestano e deportano la famiglia Bernstein. La moglie di Edmond, approfittando dell’accaduto, chiede a Pierre se l’appartamento della famiglia Bernstein potrebbe essere abitato da loro visto che la famiglia Batignole vive solo in 30 mq di casa invece i Bernstein vivevano in più di 100 mq e con molte più stanze e piani. Anche se Edmond è a disagio grazie a Pierre i tedeschi acconsentono ai signori Batignole di poter viverci. Durante una festa con le presenti autorità tedesche suona il campanello alla porta e Edmond va ad aprire. E indovinate chi è a bussare? E’ Simon, il figlio del signor Bernstein!! Edmond lo guarda stupefatto e gli chiede: – E tu che ci fai qui?
Il bambino risponde che è scappato da dove stava con la sua famiglia. Edmond dice però che non può restare lì perché ci sono i tedeschi e se lo vedono lo riporterebbero dov’era prima. Ma Simon non sa dove andare e quindi fa una faccia triste e dice che ha camminato per tre notti e adesso ha tanta fame. Edmond dispiaciuto del povero ragazzetto gli dice che potrà rimanere ma solo per un po’. Così lo nasconde in una delle camere dell’appartamento e con qualche scusa e sgattaiolando qua e la riesce a portare un po’ di cibo,dell’acqua e qualche coperta per la notte. Ma appena entrato nella camera lo vede che si è addormento sul lettino e con qualche coperta lo copre.
Il mattino dopo gli porta la colazione ma gli annuncia che non può più restare e gli chiede se ha qualche amico o parente. Simon risponde che ha due cugine che vivono in un altro appartamento. Edmond si reca da queste cugine e dice alla signora:-Potrebbe tenere lei questo bambino? è il cugino delle ragazzine … – La signora preoccupata dice che non può tenere anche lui anche perché al piano di sopra abita un carabiniere e potrebbe scoprirli. Edmond un po’ preoccupato se ne esce deluso. Un giorno però mentre Edmond porta il cibo a Simon si accorge che lì ci sono anche le sue cugine. Mentre le sta facendo andare via Pierre che ha ricevuto una chiamata per Edmond lo chiama e gli dice di venire ma lui non lo fa e Pierre rompe la porta e vedendo i bambini minaccia Edmond ordinando gli di portarli via. Edmond si fa sempre più coinvolgere da questa storia e così per far fuggire i bambini prende dei soldi e decide di accompagnarli nel viaggio per la Svizzera. Edmond saluta la figlia e prende il treno con i bambini che fanno finta di essere suoi figli per non far sapere agli altri che sono ebrei. Il bambino però dice a degli sconosciuti che suo padre è un medico chirurgo ma non è vero. Dopo però il signore che aveva parlato con i bimbi si fa male al ginocchio e la moglie che ha sentito che Edmond è un medico lo chiama subito e lui sconcertato si preoccupa. Il signore dice che gli fa male un sacco il ginocchio e non riesce a muoverlo. Edmond fa una specie di mossa e per fortuna il ginocchio con un po’ di dolore non fa più male e i signori lo ringraziano. Mentre i bambini ed Edmond camminano Simon vede una fattoria e tutti insieme vanno lì. La signora della fattoria dice,dopo aver ascoltato la storia,che li potrà ospitare per qualche giorno. Così dopo qualche giorno Marten (il figlio della signora) e Simon per una stupidaggine rischiano di essre scoperti ma grazie a un prete arrivano al confine della Svizzera. Edmond saluta i ragazzi. Dopo però ci ripensa e va insieme a loro. Simon e le bambine però non rivedranno più le loro famiglie.
Commento personale:
Questo film per me è stato davvero bello perché non era tanto triste e violento come negli altri che si parla di ebrei uccisi ma si può dire che finisce bene anche se i bambini non rivedranno mai più le loro famiglie. Mi ha insegnato che bisogna aiutare gli altri anche rischiando qualche volta e di non giudicare prima di conoscere una persona…. Anche se di altre regioni o religion