È già passato un mese dal nostro ultimo incontro. Questo mese è passato, devo dire, molto velocemente. In questo brevissimo periodo, in classe abbiamo affrontato il Fascismo e i totalitarismi del ‘900. Mi è sembrata una bella idea parlarvene e riflettere con voi sul fatto che, nonostante la seconda guerra mondiale sia finita da molti anni, lo spettro dei totalitarismi, diversi ovviamente da quello di Stalin o Hitler, continua ad aggirarsi per le strade del mondo. Adesso siamo succubi della tirannia degli influencer e dell’economia che rappresentano un consumismo sempre più fluido, difficile da arrestare. Uno dei miei compiti per le vacanze di Pasqua è stato leggere il libro 1984 di George Orwell. Devo dire sinceramente che mi ha stupito. Questo libro è stato scritto nel 1948, quando ormai si era capito che la storia boccia i totalitarismi, perché porta morte e desolazione. 1984 racconta la storia di Winston, un uomo come tanti, che vive in un’epoca di guerra perenne. Il mondo è diviso in tre grandi potenze totalitariste. Winston vive in Oceania (che comprende l’America, L’Europa e l’Africa meridionale) precisamente a Londra. L’Oceania è controllata dal Grande Fratello, un uomo che nessuno ha mai visto ma che il Partito rappresenta a pieno. Winston riferisce tutto l’orrore di vivere sapendo di essere osservati e ascoltati a tutte le ore, ovunque e comunque, per tutta la vita. Non si poteva parlare e non si poteva pensare liberamente, la parola veniva scarnificata, ridotta all’essenziale, tanto da rendere improponibile pensare per opposti e, dunque, pensare in maniera articolata.
Attualmente i totalitarismi vengono “guidati” da quelli che tutti noi adolescenti chiamiamo influencer e che prendiamo in considerazione a tutte le ore del giorno. Queste persone, che probabilmente non riusciremo mai a vedere dal vivo e che non sanno della nostra esistenza ci riducono a seguire e imitare le loro azioni acriticamente. Noi ci facciamo influenzare nelle nostre scelte dal loro stile di vita. Passiamo almeno metà del tempo, speso davanti al cellulare, a guardare i loro video, su Youtube, o le loro stories, su Instagram. Io stessa passo tantissimo tempo a vedere cosa fa il mio cantante preferito piuttosto che la mia youtuber preferita.
I tempi sono cambiati, ma credo proprio che, per molti anni ancora, ci saranno persone che detteranno le regole delle vite dei loro seguaci, che a loro volta saranno convinti di aver scelto quelle regole. I totalitarismi attuali, per noi giovani, non sono regimi politici, ma youtuber e influencer. Essi esaltano le folli di adolescenti per i quali rappresentano dei veri e propri idoli.
Spero di non avervi annoiato con questa piccola lezione di storia alternativa.
La vostra direttrice e amica
Giulia Angelillo 3^D