//L’Istituto “Agostino Nifo” di Sessa Aurunca  trasmette ai propri alunni emozioni e consapevolezze che vanno oltre ciò che si può studiare sui libri. 

L’Istituto “Agostino Nifo” di Sessa Aurunca  trasmette ai propri alunni emozioni e consapevolezze che vanno oltre ciò che si può studiare sui libri. 

di | 2019-04-18T20:13:25+02:00 18-4-2019 20:12|Alboscuole|0 Commenti
di Sara Grimaldi IV C   Cos’è il “Festival della filosofia in Magna Grecia”?  Dal 9 al 13 Aprile c.a. alcuni professori di Filosofia hanno accompagnato 72 ragazzi del Nifo al Festival, svoltosi a Velia in provincia di Salerno. Il Festival è un evento formativo e culturale dedicato agli studenti liceali di tutt’Italia tra i 16 e i 18 anni, pensato per rispondere al bisogno di filosofia come pratica condivisa e per esser un sostegno all’insegnamento scolastico tradizionale.   In cosa consiste?  Si alternano, nel corso della durata di 5 giorni, passeggiate filosofico-teatrali in aree di particolare interesse storico artistico, dialoghi filosofici con professori ed esperti nel panorama culturale italiano, concorsi e laboratori di filosofia pratica (teatro, cinema, radiosofia, movimento espressivo, yoga e meditazione, public art, fantasiologia).   La nostra Esperienza  All’arrivo i ragazzi sono stati accolti nella piazza di Vallo della Lucania, in cui si è svolta l’apertura del festival tramite momenti ricreativi condivisi con gli studenti delle altre scuole partecipanti. Alle ore 15:30 dello stesso giorno, gli studenti hanno avuto la possibilità di assistere allo spettacolo teatrale intitolato “Il cielo è cosa nostra” che narrava  la storia di 3 cavalieri spagnoli che fondarono nel 14°secolo la Mafia, la Camorra e l’Ndrangheta. Con un riferimento drasticamente attuale, gli attori che interpretavano le figure dei cavalieri Osso, Mastrosso e Carcagnosso, mostravano come, anche dopo la morte,  potevano gestire il mondo costantemente in bilico tra pace e guerra. Il giorno 10 aprile gli studenti hanno partecipato alla passeggiata filosofico teatrale nell’area archeologica di Velia. In “scena” Anassimandro e Anassimene, Eraclito, Parmenide. Gli attori sono riusciti nel miglior modo possibile a coniugare il testo filosofico con il linguaggio teatrale. Nel pomeriggio si è tenuta una lezione con il prof. Givone, che ha introdotto il tema del festival nel corrente anno. Il tema è la giustizia, Dike direbbero i greci, introdotta come tessuto stesso della realtà, come ciò che mai si potrà sovvertire. Una frase ha colpito l’attenzione degli ascoltatori: “Dike come potenza che genera, potenza che ordina, potenza che giudica”. La riflessione è stata in seguito approfondita tramite un percorso tra capisaldi della filosofia. Al termine della giornata i ragazzi hanno svolto la prima lezione nei laboratori di filosofia pratica, da loro liberamente scelti. Questi, tramite uno specialista che guida i ragazzi, tendono a mettere in pratica idee che devono sviluppare la consapevolezza personale e il confronto attivo tra i partecipanti. Il terzo giorno si è svolta una visita guidata a Paestum e, a seguire, una lezione spettacolo, in cui diversi attori interpretavano personaggi che sono stati protagonisti di storie tragiche dell’antichità. Nel pomeriggio si è svolta una lezione con il prof. Ferrara. In particolare Ferrara si è soffermato sul significato di alessitimia, ovvero l’incapacità di esprimere i propri sentimenti. Con il “conosci te stesso” di cui molti filosofi  parlano,  possiamo superare le nostre fragilità, combattere i nostri demoni, esprimere le nostre emozioni. Così in un clima di commozione generale, Ferrara ha invitato alcuni volontari a battere l’alessitimia e ad esporre alla platea le loro sensazioni; con un abbraccio di gruppo si è conclusa anche questa giornata. Il 12 aprile 2019  i ragazzi hanno svolto la seconda lezione di laboratorio e hanno assistito ad un’ulteriore lezione del prof Ferrara. Quest’ultima è stata impostata sul confronto tra il personaggio  di Antigone e quello di Socrate. Antigone, come ci racconta Sofocle nella sua tragedia,  intende dar sepoltura al cadavere del fratello Polinice,  contro la volontà del nuovo re di Tebe, Creonte. Scoperta, la fanciulla verrà condannata per il resto dei suoi giorni. Socrate, uno dei più grandi filosofi dell’antica Grecia,  pur sapendo di esser stato condannato ingiustamente, rifiuta le proposte di fuga dei suoi discepoli, ed accetta la sua condanna, beve la cicuta, dandosi alla morte. Il dialogo sfocia in un dibattito: si può considerare giusto l’ atteggiamento di Socrate che per rimanere fedele ai suoi ideali, accetta ciò che lo stato gli ha  imposto, oppure l’atteggiamento di Antigone che, pur conoscendo le conseguenze, decide di ribellarsi alle leggi.  Durante le ultime due sere sono stati presentati i lavori consegnati dagli alunni delle varie scuole per i concorsi, proposti dall’organizzazione del Festival, seguiti da una premiazione suddivisa in categorie. Infine l’ultimo giorno si è svolto l’un-anime, manifestazione durante la quale i ragazzi hanno avuto modo di metter in scena i lavori preparati durante i laboratori.