-di Roberta Scarpa della III B-
Davvero un’esperienza unica quella vissuta dai tanti
visitatori che venerdì 7 aprile hanno partecipato alla
rassegna “Napoli città libro”, tenutasi a Castel Sant’Elmo .
Tra tanti giovani e meno giovani c’eravamo anche noi, i
ragazzi della seconda e terza B dell’Istituto Maiuri,
desiderosi di intraprendere questo insolito viaggio nel
mondo dei libri.
Da tanto la nostra professoressa ci aveva
parlato di questa manifestazione, comunicandoci che
avremmo partecipato anche ad un laboratorio musicale ed
ad un incontro con autori davvero particolari. Insomma
venerdì mattina, eravamo davvero curiosi ed emozionati.
Quando siamo partiti dalla nostra scuola per andare a piedi
fino al castello, sapevamo di dover fare un bella camminata
ma ,tra discorsi seri e battute divertenti , la nostra piccola
carovana è arrivata velocemente in cima alla collina del
Vomero. Qui, davanti ai nostri occhi, è apparso in tutta la
sua imponenza, il castel Sant’Elmo. Non sono mancati gli
sguardi al panorama mozzafiato di Napoli che si estendeva
davanti ai nostri occhi, ma la nostra attenzione era
principalmente attratta dall’entrata del castello, che era
veramente affollata. Dopo una breve attesa, eccoci
all’interno dell’edificio, tutti con il naso all’insù, incantati
dalla particolarissima prima sala, che appariva tappezzata
da libri appesi al soffitto con cordicelle trasparenti. Davvero
un’atmosfera suggestiva (un po’ alla Harry Potter), in cui i
libri sembravano volare ed io con loro, sulle ali della
fantasia!
Dopo lo stupore iniziale, ci siamo addentrati nei meandri
infiniti della fortezza; in tutti noi ragazzi vi era un certo
sconcerto,avevamo il timore di smarrirci da un momento
all’altro e così facevamo molta attenzione a non perdere di
vista le professoresse che ci stavano accompagnando.
Quando siamo arrivati nelle sale dedicate alla mostra, la
nostra attenzione era tutta per gli stand, vere e proprie
piccole librerie, posizionate l’una accanto all’altra. Dinanzi
ai nostri occhi scorrevano una varietà incredibile di libri,
davvero un interessante spaccato del mondo editoriale di
oggi.
Dopo aver attraversato lunghi corridoi umidi e un po’ bui,
siamo finalmente giunti nella sala conferenze, dove si
sarebbero tenuti i laboratori.
Siamo riusciti a sistemarci tutti nelle prime file, pronti a
vivere questa prima nuova esperienza con un musicista
cantautore, che ci avrebbe fatto compagnia per un po’. Ed
ecco arrivare Antonio Onorato che, accolto da un nostro
grande applauso, dopo essersi presentato, ha lasciato che a
parlare fosse la sua bellissima chitarra elettrica.
Nel silenzio generale, Onorato ha suonato con estrema
maestria, trasportandoci in un’altra dimensione. La sua era
una musica davvero speciale, in cui elementi della melodia
napoletana, si fondevano con ritmi afro-americani, medio-
orientali e brasiliani. É stata veramente un’ esperienza
speciale, in cui i mondi della musica e della parola
sembravano mescolarsi, grazie alla bravura di un
cantautore in grado di creare un universo a parte, fatto di
arte ed immaginazione.
Dopo aver salutato Antonio Onorato con un caloroso
applauso, non abbiamo avuto neanche il tempo di tornare
con i piedi per terra che ecco, tra l’entusiasmo generale,
apparire dinanzi ai nostri occhi Marco Bonini e Andrea
Bosca, due giovani attori molto conosciuti. Erano venuti alla
manifestazione, per presentare il libro “Every Child Is My
Child” che hanno scritto con altri 31 attori.
In esso questi”novelli”scrittori hanno raccontato storie
della loro infanzia, incentrate sul tema della felicità. I due
attori ci hanno detto che tutti gli incassi per la vendita di
questo libro saranno utilizzati per la costruzione della
Plaster School, al confine con la Siria. Tra la commozione
generale, ci hanno raccontato che il sogno di quei ragazzi
siriani, la cui vita è stata stravolta dalla guerra, è ritrovare
la serenità andando a scuola. A volte non ce ne rendiamo
conto, ma per tutti noi ragazzi andare a scuola è davvero il
primo passo per costruire il nostro futuro! E questi
ragazzini, a cui la guerra ha tolto il diritto all’educazione, lo
rivendicano questo sacrosanto diritto!
Come ci hanno ricordato i due giovani attori, non dobbiamo
mai dare per scontato ciò che abbiamo, o lamentarci perché
alla nostra età la scuola sembra un obbligo scomodo. Ogni
bambino ha il diritto di essere sereno, perché solo con la
felicità, il gioco e la fantasia si può sconfiggere la brutalità
della guerra.
E mentre lasciavamo il Castello,dopo una mattinata densa di
parole,libri,emozioni, per incanto tutto mi appariva
dolcemente infinito ed io ero assaporavo la felicità …
Potenza dei libri …