Giovedì 7 marzo la redazione di E20T è in missione speciale per partecipare a un importante evento organizzato dalla Polizia Postale, “Una vita da social”.
Appena arrivati in piazza, sede della manifestazione, veniamo subito attratti da un gazebo rosso affollato da ragazzi che indossavano una felpa rossa. Incuriositi ci avviciniamo e subito veniamo accolti con simpatia, come se stessero aspettando proprio noi. Conosciamo così i ragazzi di MABASTA
Nel gennaio 2016 alcuni studenti, al primo anno dell’istituto “Galilei-CostaScarambone” di Lecce, parlano in classe del tentato suicidio di una ragazza di Pordenone, disperata a causa delle ripetute azioni di bullismo da parte dei compagni. Riflettendo sul grave fatto di cronaca, i ragazzi decidono di fare qualcosa di importante per ostacolare il fenomeno.
Nasce così “MABASTA”, il primo Movimento Anti Bullismo Animato da STudenti Adolescenti, con il supporto del professore Daniele Manni. In poco tempo la pagina Facebook dell’associazione raggiunge i ventimila like, ricevendo l’attenzione del presidente Mattarella e di Papa Francesco, di altre alte personalità politiche; hanno partecipato al Festival di Sanremo con la canzone ” Un ballo contro i bulli ”
Il loro obiettivo è quello di unire le forze delle vittime e degli spettatori, facendo loro comprendere che l’unione è più forte di qualsiasi bullo.Si diventa così una grande forza che opera in ogni angolo d’Italia e si possono mettere in atto diverse azioni.
Tra queste ci è sembrata molto interessante l’azione #3: “Un Bulliziotto e una Bulliziotta in ogni classe”. Questi sono studenti che si distinguono perché “sono rispettosi degli altri e sono anche rispettati, sono contrari ad ogni forma di sopraffazione, hanno la capacità di mettere pace, non dicono mai: ‘IO MI FACCIO I FATTI MIEI’, possono risolvere sul nascere ogni focolaio, farsi aiutare da compagni per formare il ‘controbranco’ e, in casi più importanti, informare docenti e dirigente”.
Un altro obiettivo dell’Associazione è organizzare e gestire attività culturali, artistiche e ricreative d’interesse sociale per porre le basi di una società aperta e libera da ogni forma di violenza.
A giudicare da quanto hanno realizzato, dai loro obiettivi e dal loro entusiasmo coinvolgente, questi di MABASTA ci sono sembrati proprio dei ragazzi in gamba!
Un loro consiglio che non dimenticheremo è quello di PARLARE con un adulto, un insegnante, un genitore nel caso ci dovessimo trovare di fronte a persone prepotenti.
Passare una giornata con loro è stato davvero interessantissimo e divertentissimo.