//A scuola di Jigsaw

A scuola di Jigsaw

di | 2019-03-29T10:31:56+01:00 29-3-2019 10:30|Alboscuole|0 Commenti
Prof.ssa A.Daniela De Nicolo classe 1 B Il Jigsaw (letteralmente gioco ad incastro, puzzle) è una tecnica utilizzata dall’insegnamento cooperativo (o cooperative learning) e ideata negli anni ’70 in America dal dott. Elliot Aronson e i suoi collaboratori. L’idea base che muove gli autori è molto semplice: gli studenti in classe spesso vivono una situazione di insofferenza e di rifiuto perché non si sentono protagonisti e responsabilizzati. Come intervenire allora? con un gioco ad incastro ad ogni allievo viene assegnato un compito che è essenziale al gruppo, senza il quale il gruppo intero ne soffre e viene penalizzato, quindi ogni allievo si sente responsabilizzato a partecipare attivamente all’attività didattica. La Jigsaw Classroom, in italiano “Aula Puzzle“, è una tecnica di apprendimento cooperativo volta alla riduzione del conflitto razziale e alla crescita di risultati scolastici positivi. Così come ogni tassello di un puzzle risulta essere fondamentale nella costruzione dello stesso, ogni studente risulta essere essenziale nella realizzazione e presentazione dello strumento finale da presentare. Nel metodo della Jigsaw Classroom gli studenti, durante l’ora di una certa disciplina, vengono suddivisi in gruppi di massimo cinque persone e viene attribuito a tutti loro il compito di reperire determinare informazioni su un dato argomento. In ogni gruppo viene individuato un responsabile del lavoro, mentre ad ogni altro elemento viene assegnato un compito specifico di ricerca. Per esempio, se come argomento viene scelto il periodo del Romanticismo, ad ogni componente del gruppo può essere attribuito il compito di ricercare le caratteristiche della poetica, le caratteristiche delle correnti artistiche, le caratteristiche economiche, etc. Al termine della ricerca, tutti i componenti del gruppo dovranno portare il proprio materiale al responsabile, che avrà il compito di ricomporre tutte le informazioni in una relazione coerente e ben organizzata. Per fare ciò dovrà ascoltare con attenzione tutte le informazioni relazionate dai propri collaboratori, per comporre il prodotto finale da consegnare al docente. Per far sì che le informazioni scelte siano più accurate, tutti gli “esperti” dello stesso argomento di ogni gruppo, per esempio tutti quelli che si sono occupati delle caratteristiche poetiche, si incontrano per uno scambio di opinioni e per far sì che gli studenti più deboli possono uscirne rafforzati. Terminata la sessione di incontro tra esperti, ciascuno di essi ritorna al proprio gruppo di appartenenza e informa tutti gli altri componenti sulla propria ricerca, cercando di far acquisire loro tutte le informazioni in merito al proprio argomento specialistico. Questa tecnica permette all’allievo di responsabilizzarsi, sia verso l’insegnante che verso il gruppo base, imparando nel contempo a lavorare in modo cooperativo al fine di raggiungere un obiettivo comune. Gli studenti diventano di volta in volta gli esperti del gruppo (assumono il ruolo di insegnanti) e devono verbalizzare efficacemente, individuando modalità creative per spiegare al gruppo (e poi alla classe) il loro argomento. Gli esperti dicono che il processo di insegnamento/apprendimento tra pari fa salire al 90% il livello di ritenzione dei contenuti.