Maria Catenacci fu una donna con un fascino straordinario sia per la vastità della sua cultura ma, soprattutto, per la bellezza d’animo. Nacque a Ripacandida il 3 Giugno 1898 da Donato Rubino, insegnante, e Teresa Cassese. Studiò a Potenza e si diplomò a 18 anni. Iniziò la sua carriera insegnando nel suo paese d’origine e per la sua bravura fu altamente stimata dal direttore Santomauro. Nel 1923 era già direttrice didattica e fu la prima del Circolo di Rionero di nuova istituzione. Fu per i suoi maestri guida sicura, consigliera, amica più che temuta superiore. In ogni occasione seppe mostrarsi all’altezza del suo compito e non mostrava mai un’incertezza. Quando i maestri entravano dalla Direttrice con timore, trovavano in lei un’acuta consigliera che spronava ad operare e a non abbattersi al primo insuccesso. Solo i fannulloni potevano temerla perché in questi casi la Direttrice li richiamava al dovere con fermezza, mostrando il pugno di ferro. Sedeva puntualmente al tavolo di lavoro e compiva coscienziosamente il suo dovere, ciò spingeva i suoi maestri, a loro volta, ad adempiere al loro lavoro cercando sempre di fare del proprio meglio. Ella affermava e ribadiva in ogni occasione che “la Scuola non esaurisce il suo compito nell’insegnare a leggere, a scrivere a fare di conto, ma spalanca porte e finestre alla vita, attinge forza e materia da tutti i valori spirituali” , ed ancora ”La Scuola prepara le unità di lavoro, alimenta la fede e coltiva l’amore”. Nel 1925 pubblicò “Le favole,le fiabe,le leggende,i racconti nella educazione”. Nel 1926 divenne moglie del professor Giuseppe Catenacci ed, anche se fu privata delle gioie della maternità, non se ne adombrò e amò i bambini delle sue scuole come figli; soffriva quando vedeva i piedini degli alunni mal riparati sulla neve, nel saperli in aule anguste ed insufficientemente riscaldati. Avrebbe voluto garantire ai meno abbienti dai libri agli indumenti al vitto sostanzioso e caldo. Nel 1955 assumeva la circoscrizione scolastica di Melfi sollecitata dalle superiori autorità scolastiche che apprezzavano in lei le doti di organizzatrice ed educatrice. Oltre ad essere educatrice, presiedeva il Consiglio di Amministrazione della casa di riposo “Virgo Carmeli” di Rionero ed anche per gli anziani aveva le stesse cure e premure che per i bimbi. Già dal 1950 cominciavano a manifestarsi i primi sintomi del male crudele, che l’avrebbero portata alla morte. Pur soffrendo non volle abbandonare il lavoro e diede addio alla scuola solo quando non riuscì più a stare in piedi. Morì il 6 marzo 1957. Già in data 5 marzo 1947 il Capo Provvisorio dello Stato conferiva alla Signora Maria Catenacci Rubino il diploma di benemerenza di seconda classe con facoltà di fregiarsi della medaglia d’argento per l’opera particolarmente zelante ed efficace volta a favore dell’istruzione elementare e dell’educazione infantile. La sua rettitudine, la semplicità della sua vita, i suoi modi cortesi, la modestia e la scrupolosa onestà hanno fatto di lei una persona esemplare e perciò abbiamo voluto farvela conoscere.