di Amanda Cuccovillo, 2G
Il 7 marzo 2019 si è tenuto, nella nostra scuola, un incontro riguardante il tema dello smaltimento dei rifiuti e della raccolta differenziata in Italia e in Europa. Con i docenti abbiamo ricercato informazioni riguardanti questa tematica, che rappresenta un vero e proprio problema poiché ci sono pochi impianti adeguati e troppo materiale da smaltire. Abbiamo analizzato l’Agenda 2030 in tutte le discipline e abbiamo appreso che la gestione dei rifiuti si può suddividere in due grandi blocchi: operazioni di recupero di cui si occupano gli impianti che gestiscono i rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata e operazioni di trattamento/smaltimento di cui si occupano discariche e inceneritori.
E’ un argomento vasto e complesso, che è stato trattato da tutte classi con la realizzazione e la presentazione di alcuni PowerPoint commentati da noi alunni di classe seconda nell’auditorium della scuola, alla presenza della Dirigente, dei docenti, dei genitori, degli altri compagni e delle associazioni di categoria.
Io, in particolare, ho avuto il compito di esporre una parte in inglese sulla riduzione dei rifiuti e sul loro riciclo-riuso. Il riciclo dei prodotti a fine vita costituisce una delle priorità ambientali perché minimizza la quantità dei rifiuti e permette un recupero di materie prime e quindi un risparmio energetico. La riciclabilità dei prodotti e, in alcuni casi, la presenza di uno specifico circuito di raccolta e riuso costituiscono generalmente requisiti fondamentali.
La cosa più difficile per me non è stata parlare in inglese, ma farlo davanti a tutti e per di più al microfono! Durante le prove infatti mi sono sentita un po’ a disagio ed ho pensato a come avrei potuto reagire il giorno della presentazione.
La mia parte l’ho subito imparata in un solo pomeriggio, così i cinque giorni successivi mi sono serviti per convincermi che sarei riuscita a tirare fuori la voce. Eravamo lì tutti e sei ad aspettare il nostro turno e mi confortava vedere che non fossi l’unica ad avere paura.
Quando la mia amica Carlotta mi ha passato il microfono, il cuore mi batteva così forte che ho temuto che si sentisse il battito al microfono e non la mia voce… Alla fine ce l’ho fatta, la voce è uscita! In più, ogni mia preoccupazione iniziale è volata via quando ho visto tutti quanti seguire con attenzione le mie parole e, infine, applaudirmi. Sono stata felice di aver condiviso questa esperienza con le mie amiche e di aver dimostrato a me stessa che nessun limite è così insuperabile, basta volerlo! E’ stata una esperienza molto formativa che ci ha fatto crescere e ci ha insegnato quanto è importante conoscere i problemi del mondo che ci circonda per essere noi, in prima persona, gli artefici della sua salvaguardia.