//Una scuola “da cani”

Una scuola “da cani”

di | 2019-03-06T15:52:16+01:00 6-3-2019 15:49|Alboscuole|0 Commenti
Il giorno 22 dicembre, nell’I.C. “G. Calò” di Ginosa, tutte le prime medie erano euforiche perché proprio in quel giorno, sarebbero venuti a scuola i cani, che per i bambini sono animali meravigliosi. Quando sono entrati nella mia classe, la I C, tutti volevano accarezzarli; il primo ad entrare è stato Azzurra, un cane femmina, con il pelo bianco, gli occhi celesti e molto giocherellona. L’ educatrice cinofila ci ha raccontato la storia di Azzurra che è un po’ la storia di tutti i cani abbandonati. Questa vicenda inizia in modo triste perché il cane viene abbandonato, ma ha un lieto fine perché viene adottato. L’educatrice ci ha raccontato la storia della nascita del canile di Ginosa che viene costruito per merito di Giovannino, un alunno della prof.ssa Giannatelli, che parlava sempre storie di cani torturati o uccisi. Un giorno l’alunno raccontè di aver visto dei cuccioli uccisi e appesi ad un filo e la professoressa si accertò che quello che le aveva raccontato il suo alunno fosse vero. Purtroppo era la verità! La signora Giannatelli allora decise che era il momento di fare qualcosa per i cani e chiese al Comune di Ginosa un appezzamento di terra, così ottenne una parte di terreno che era una discarica. Lei, insieme agli alunni, ai genitori e ai docenti, si rimboccò le maniche e ripulì del tutto quella zona. Così nacque quello che oggi è il canile di Ginosa ed ecco perché la prof.ssa Giannatelli viene chiamata “la signora dei cani”. Un’altra educatrice ha parlato della associazione A.N.P.A., ente che ha il compito di raccogliere, curare, microchippare, sterilizzare e preparare i cani per l’adozione. Ci ha detto anche cosa bisogna fare quando incontriamo i cani randagi e cioè: non correre ma stare fermi, chiamare un adulto e avvertire il comando dei Vigili che hanno l’obbligo di portarlo al canile. Oltre ad Azzurra sono entrati in classe altri due cani: Laila e Attila, il primo era un cane da “Pet-Therapy”, il secondo era un cane con cui giocare. Ed è ciò che abbiamo fatto: alla fine gli abbiamo dato un “premio”, cioè un croccantino. È stata una bella giornata e spero si possa ripetere. La prossima volta, però, non saranno i cani a venire a scuola ma dobbiamo andare noi a trovarli recandoci al canile. Cristian Trentadue