- Cosa vuol dire costanza?
di Bajo Nicolò Giannino 1^ A, Francella Jacopo 1^ B e Seggi Emanuele 1^ C. –
Prima di iniziare la vera e propria intervista in rappresentanza di tutta la Redazione del Giornalino Scolastico on line “Foscarini News” si porgono i ringraziamenti all’Associazione “Amici del Foscarini” e si esprime la dovuta riconoscenza per la presenza del Presidente Prof. Fiano Rocco, ex Rettore dell’Istituto, per aver offerto questa opportunità che si è concretizzata con il Suo l’intervento in questa conferenza.
Inizia l’intervista dei tre alunni delle Classi Prime.
La sua testimonianza sicuramente ci permette di analizzare ed approfondire le nostre conoscenze su questo grave e delicato argomento inerente alla deportazione di milioni di Ebrei e della loro conseguente morte nei Campi di Concentramento nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Facendo parte della della Redazione del ‘Foscarini News’ per ‘noi’ risulta essere un’occasione importante per approfittare ed allargare le ‘nostre’ competenze di base quindi Le facciamo alcune domande su questo bellissimo ‘mestiere’.
1^. Quando ha deciso di fare il giornalista?
Risposta. Ho cominciato quando avevo 20 anni nel 1982. Ho iniziato a scrivere per un settimanale che si pubblicava a Venezia. Dopo il percorso è stato un po’ più lungo ed è una grande soddisfazione quando vedi che gli articoli vengono pubblicati.
2^. C’é stato qualche particolare episodio della sua vita che ha voluto raccontare in un articolo? Oppure qualcosa che non ha voluto o potuto scrivere?
Risposta. E’ difficile che un giornalista scriva qualcosa della propria vita. E’ più facile raccontare quello che sta accadendo alla vita degli altri. Il giornalista fa il resoconto, il riassunto, la cronaca di una determinata azione o atteggiamento di un incontro, di un evento o di un colloquio. Posso dire per farvi un esempio com’era la vita dei ragazzi della vostra età al tempo del Nazi-Fascismo. Mi è capitato di raccontare la storia di mia madre. Mia mamma frequentava la Scuola Media “Giacinto Gallina” e nel 1938 ha dovuto abbandonare improvvisamente la scuola per l’emanazione delle ‘Leggi Razziali’. Lo Stato dalla sera alla mattina aveva deciso che tutti i bambini ebrei, maschi e /o femmine, non potevano più frequentare una scuola statale. Quel giorno è andata a scuola e l’hanno cacciata via. A quel punto ha dovuto frequentare una scuola organizzata dalla comunità ebraica nel Ghetto.
3^. Quanto tempo serve per diventare un giornalista famoso come Lei?
Risposta. Io non sono famoso comunque ci vuole tanto tempo e costanza.