//Nel nome di Vincenzo Muccioli

Nel nome di Vincenzo Muccioli

di | 2019-03-02T16:16:15+01:00 2-3-2019 16:16|Alboscuole|0 Commenti
Era il 1978 quando Vincenzo Muccioli cominciò a incontrare in una piazza e in un giardino di Rimini, quelli che allora erano chiamati “i drogati”. Fu proprio convincendo alcuni di loro a cambiare strada e a tentare di ritrovare le loro dignità e libertà calpestate da droga e spacciatori, che li portò con se nella sua casa in collina a Coriano.  La via di accesso a questo podere si chiama san Patrignano, da cui ha preso il nome la comunità terapeutica. Da allora, sono trascorsi esattamente 40 anni. Nel 1985 Muccioli e i familiari rinunciano alle loro proprietà e ai diritti ereditari, donandoli alla Fondazione San Patrignano costituita quell'anno. Da quel giorno, la comunità, per espressa scelta di Muccioli, appartiene a coloro che vi operano e vivono o che a essa si rivolgono.  I primi operatori della Comunità erano una ventina, oggi San Patrignano è il più grande centro contro la tossicodipendenza d’Europa, con centinaia di operatori e di volontari e 1500 ragazzi. Oltre 20mila i giovani che sono passati di lì (figli celebri, come quello di Paolo Villaggio). Anche se la comunità è stata attraversata anche da vicende giudiziarie ed ombre sui metodi non proprio ortodossi utilizzati da Vincenzo Muccioli per costringere i ragazzi ad abbandonare la droga. Dalla roulotte in mezzo alla fanghiglia con cui Vincenzo fondò la comunità, alle villette di legno in mezzo al verde modello Baviera, ai 300 ettari sui quale si estende, il futuro di SanPatrignano sembra ora completamente in mano all’ex sindaco di Milano Letizia Moratti e al marito petroliere che sono i principali finanziatori della fondazione di San Patrignano. Di particolare interesse sono l’allevamento di bovini di razza chianina, di alta genealogia e quello di mora romagnola tra i suini. Inoltre dispone di una cantina dove i ragazzi vengono seguiti dalla preziosa collaborazione dell'enologo Riccardo Cotarella, nome di prestigio nel panorama enologico nazionale ed internazionale. Tanti sono i riconoscimenti ottenuti dai loro vini: Guida Veronelli, The Wine Advocate, Guida AIS, Gambero Rosso; c’è un caseificio dove non vengono utilizzati additivi o conservanti, una sezione decorazioni dove ogni progetto rispecchia il gusto di chi lo ha commissionato. Lavorano per famosi architetti di Londra e americani. Ogni lavoro è unico. Il laboratorio di pelletteria può vantare l’aiuto e il supporto valente dei maestri pellettieri della Tod’s, l’azienda di Diego e Andrea Della Valle e una collezione di borse disegnate dall’attrice Cristiana Capotondi; nella stessa sezione vengono prodotti peluche con pelli di coniglio allevati in Francia con la musica classe e poi consegnati a Dior, Chanel e c’è poi la sezione falegnameria, quella dei fabbri, il forno, la grafica A San Patrignano si produce eccellenza. Ogni anno si svolgono a San Patrignano campionati interni di calcio, di basket e di volley, per un totale di circa 100 partite e 190 ore di allenamento per disciplina. La comunità presenta una squadra di calcio che partecipa al campionato di seconda categoria, una di basket che prende parte alla prima divisione e una di pallavolo che partecipa al torneo Csi. Inoltre ha una biblioteca con oltre 10 mila libri, due strutture per la programmazione cinematografica e televisiva che garantiscono l’informazione ed offrono un’ampia programmazione, una struttura multifunzionale con attrezzature sportive e palestra, una piscina aperta nei mesi estivi. Più di settanta ragazzi della Comunità partecipano a laboratori teatrali e corsi di danza con il supporto di insegnanti specializzati. Federico Baglioni 2B, Laura Bersanetti 4B, Nicolò Baglioni 5B