Classe III B
I tempi sono cambiati, gli uomini non domandano più nulla dai poeti: e lasciatemi divertire! -Aldo Palazzeschi-
Noi alunni di III B abbiamo effettuato un laboratorio di poesia dadaista, seguendo le indicazioni fornite da un illustre esponente di questo movimento artistico – letterario d’Avanguardia, Tristan T’zara, il quale ci suggerisce come realizzare una poesia dadaista:
Prendete un giornale.
Prendete un paio di forbici.
Scegliete nel giornale un articolo che abbia lunghezza
che voi dare alla vostra poesia.
Ritagliate l’articolo.
Tagliate ancora con cura ogni parola che forma tale articolo
E mettete tutte le parole in un sacchetto.
Agitate dolcemente.
Tirate fuori le parole una dopo l’altra, disponendole nel-
l’ordine con cui le estrarrete.
Copiatele coscienziosamente.
La poesia vi rassomiglierà.
Ed eccovi diventato uno scrittore infinitamente originale e
fornito di una sensibilità incantevole, benché, s’intende, in-
compresa dalla gente volgare.
abbiamo deciso di sperimentare questa originale forma poetica. Divisi in gruppi, ci è stata data una poesia: abbiamo ritagliato le singole parole della poesia, le abbiamo messe in una busta e le abbiamo mescolate per poi pescarle. Abbiamo disposto le parole così come sono venute fuori, a caso, sistemandole in versi e inserendo la punteggiatura. Ed ecco nascere una nuova poesia… dadaista!
Muniti di cartoncini colorati e decorazioni, abbiamo ‘illustrato’ il nuovo testo poetico. Infine abbiamo riportato su un cartellone i nostri lavori, dando un ‘taglio al passato’.